Come ogni genere promozionale, la promozione turistica ha uno scopo persuasivo che generalmente richiede una traduzione di tipo funzionale, orientata a riprodurre l’effetto che il testo vuole ottenere sul destinatario, ossia lo Skopos del testo (Reiss e Vermeer 1984/1991; Nord 1997; Schäffner 1998, 2009). Per tale motivo, la traduzione della promozione turistica può essere ascritta alle categorie della consumer-oriented translation (cf. p.es. Hervey e Higgins 2002 [1992]: 196-204; Hervey, Higgins e Loughridge 2006 [1995]: 145-154) e della covert translation (House 1981 [1977]: 189). Ciò implica un approccio caratterizzato da una forte preferenza per l’addomesticamento del testo alla lingua e cultura di arrivo (Venuti 1995, 1998). Uno degli strumenti a disposizione del/la traduttore/trice per incrementare la leggibilità e “naturalezza” del testo d’arrivo è l’introduzione di sintagmi idiomatici e collocazioni fisse o frequenti che ricorrano nel discorso della promozione turistica prodotto in lingua d’arrivo, che quindi suonino familiari al lettore-tipo. Verranno presentati e discussi a questo proposito vari esempi tratti da una guida turistica dell’Azienda di promozione turistica (ATP) dell’Emilia-Romagna, in originale e in traduzione inglese. Si sottolineerà l’importanza del contesto di lavoro nelle scelte traduttive, e verranno fornite riflessioni sull’idiomatizzazione dei testi tradotti in inglese per un pubblico principalmente non madrelingua, che potenzialmente usa l’inglese come lingua franca.

Go for the real thing: idiomatising translated tourist promotion

TORRESI, IRA
2013

Abstract

Come ogni genere promozionale, la promozione turistica ha uno scopo persuasivo che generalmente richiede una traduzione di tipo funzionale, orientata a riprodurre l’effetto che il testo vuole ottenere sul destinatario, ossia lo Skopos del testo (Reiss e Vermeer 1984/1991; Nord 1997; Schäffner 1998, 2009). Per tale motivo, la traduzione della promozione turistica può essere ascritta alle categorie della consumer-oriented translation (cf. p.es. Hervey e Higgins 2002 [1992]: 196-204; Hervey, Higgins e Loughridge 2006 [1995]: 145-154) e della covert translation (House 1981 [1977]: 189). Ciò implica un approccio caratterizzato da una forte preferenza per l’addomesticamento del testo alla lingua e cultura di arrivo (Venuti 1995, 1998). Uno degli strumenti a disposizione del/la traduttore/trice per incrementare la leggibilità e “naturalezza” del testo d’arrivo è l’introduzione di sintagmi idiomatici e collocazioni fisse o frequenti che ricorrano nel discorso della promozione turistica prodotto in lingua d’arrivo, che quindi suonino familiari al lettore-tipo. Verranno presentati e discussi a questo proposito vari esempi tratti da una guida turistica dell’Azienda di promozione turistica (ATP) dell’Emilia-Romagna, in originale e in traduzione inglese. Si sottolineerà l’importanza del contesto di lavoro nelle scelte traduttive, e verranno fornite riflessioni sull’idiomatizzazione dei testi tradotti in inglese per un pubblico principalmente non madrelingua, che potenzialmente usa l’inglese come lingua franca.
2013
Tourismuskommunikation: Im Spannungsfeld von Sprach- und Kulturkontakt
173
188
I. Torresi
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