La virescenza dell’ortensia è una malattia comune nei parchi e nei giardini, nota, in Italia, fin dal 1973. Il sintomo appare evidente al momento della fioritura inoltrata: a questo stadio, infatti, le infiorescenze rimangono più piccole del normale e presentano viraggi di colore che tendono al verde. Può anche capitare che, su di una stessa pianta, alcune infiorescenze siano costituite da fiorellini totalmente verdi, rosa o azzurri (a seconda della varietà), ed altri siano trasformati in un ammasso di foglioline stranamente carnose e con nervature bene evidenti. Ma non basta, nei casi più gravi è tutta la pianta ad essere compromessa: la taglia è ridotta ed il portamento poco elegante, con rami che si accrescono confusamente, presentando nodi ravvicinati e rosettamento delle foglie. A volte capita che il pigmento antocianico vada a localizzarsi proprio nelle foglie, per cui la pianta produce fiori verdi, mentre l’apparato fogliare assume una colorazione rossastra. I ruoli sembrano essersi inverti e nulla è come dovrebbe essere. I responsabili della malattia sono dei microrganismi che vivono e si moltiplicano all’interno del floema e che hanno la capacità di alterare sensibilmente la concentrazione delle sostanze ormonali influendo sullo sviluppo fisiologico dell’intero organismo. Le conseguenze Un danno solo estetico? Certamente No. I produttori di ortensie sono ben consapevoli della pericolosità dei fitoplasmi e quando effettuano la moltiplicazione agamica prestano la massima attenzione a prelevare le talee da piante-madri sane per evitare di ottenere individui già infetti. Per loro, la virescenza rappresenta una subdola insidia, soprattutto perché i fitoplasmi possono infettare una pianta visivamente normale che solo al momento della fioritura mostrerà i sintomi della malattia. Se nel nostro giardino un’ortensia a dimora da molti anni improvvisamente produce fiori verdi, quasi certamente è stata visitata da qualche cicalina che ha provveduto ad inoculare nelle foglie, con la saliva, i fitoplasmi, e non c’è più alcun rimedio: la pianta deve essere subito eliminata per evitare ulteriori contagi.
Maria Grazia Bellardi (2014). Non sempre il "verde" è salutare. GIARDINI, 268, 76-77.
Non sempre il "verde" è salutare
BELLARDI, MARIA GRAZIA
2014
Abstract
La virescenza dell’ortensia è una malattia comune nei parchi e nei giardini, nota, in Italia, fin dal 1973. Il sintomo appare evidente al momento della fioritura inoltrata: a questo stadio, infatti, le infiorescenze rimangono più piccole del normale e presentano viraggi di colore che tendono al verde. Può anche capitare che, su di una stessa pianta, alcune infiorescenze siano costituite da fiorellini totalmente verdi, rosa o azzurri (a seconda della varietà), ed altri siano trasformati in un ammasso di foglioline stranamente carnose e con nervature bene evidenti. Ma non basta, nei casi più gravi è tutta la pianta ad essere compromessa: la taglia è ridotta ed il portamento poco elegante, con rami che si accrescono confusamente, presentando nodi ravvicinati e rosettamento delle foglie. A volte capita che il pigmento antocianico vada a localizzarsi proprio nelle foglie, per cui la pianta produce fiori verdi, mentre l’apparato fogliare assume una colorazione rossastra. I ruoli sembrano essersi inverti e nulla è come dovrebbe essere. I responsabili della malattia sono dei microrganismi che vivono e si moltiplicano all’interno del floema e che hanno la capacità di alterare sensibilmente la concentrazione delle sostanze ormonali influendo sullo sviluppo fisiologico dell’intero organismo. Le conseguenze Un danno solo estetico? Certamente No. I produttori di ortensie sono ben consapevoli della pericolosità dei fitoplasmi e quando effettuano la moltiplicazione agamica prestano la massima attenzione a prelevare le talee da piante-madri sane per evitare di ottenere individui già infetti. Per loro, la virescenza rappresenta una subdola insidia, soprattutto perché i fitoplasmi possono infettare una pianta visivamente normale che solo al momento della fioritura mostrerà i sintomi della malattia. Se nel nostro giardino un’ortensia a dimora da molti anni improvvisamente produce fiori verdi, quasi certamente è stata visitata da qualche cicalina che ha provveduto ad inoculare nelle foglie, con la saliva, i fitoplasmi, e non c’è più alcun rimedio: la pianta deve essere subito eliminata per evitare ulteriori contagi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


