Campioni citologici di 20 patologie renali del cane sono stati esaminati dopo prelievo agoaspirativo in sede autoptica (15 casi), post-operatoria (nefrectomia di 2 casi) e, solo in 3 casi, durante indagine ecografica. La diagnosi citologica è stata seguita da quella istologica nel 95% dei casi (19 su 20). Sono state considerate lesioni renali, neoplastiche e non, focali o diffuse, in 10 femmine e 10 maschi, con range di età da 4 mesi a 16 anni (media 8 anni). I casi erano accompagnati da anamnesi clinica, rilievi strumentali e di laboratorio (aumento di BUN, creatinina) indicativi di un’affezione renale. Sono state usate siringhe da 5 ml ed aghi di 22G, lunghi 3-4 cm o 9-12 cm (aghi spinali), questi ultimi impiegati nei tre prelievi percutanei eco-guidati. Nelle lesioni circoscritte, il prelievo è stato realizzato inserendo l’ago direttamente nella lesione, procedura di facile esecuzione quando eco-guidata. Nelle lesioni diffuse, ben visibili solo in sede autoptica, l’ago è stato infisso in modo casuale nella corticale renale del polo craniale o caudale. Nelle lesioni multifocali l’ago è stato diretto in focolai di piccole dimensioni, anch’essi di facile identificazione in sede necroscopica. Dai preparati, colorati con May Grünwald-Giemsa, sono emersi 3 quadri compatibili con nefrite linfocitaria, 8 quadri di degenerazione (idropica, vacuolare, a gocce ialine, steatosi), di cui uno con deposito di ossalati nell’avvelenamento da glicole etilenico. La lesione target della citologia renale è risultata la neoplasia, diagnosticata nello studio in 9 casi; un tumore del bacinetto è stato diagnosticato come epiteliale, trattandosi invece di un fibroma.
Militerno G. , Franconeri L., Vezzali E. (2006). Citologia aspirativa con ago sottile in 20 casi di patologia renale del cane. OZZANO EMILIA (BOLOGNA) : Giuseppe Sarli..
Citologia aspirativa con ago sottile in 20 casi di patologia renale del cane
MILITERNO, GIANFRANCO;VEZZALI, ENRICO
2006
Abstract
Campioni citologici di 20 patologie renali del cane sono stati esaminati dopo prelievo agoaspirativo in sede autoptica (15 casi), post-operatoria (nefrectomia di 2 casi) e, solo in 3 casi, durante indagine ecografica. La diagnosi citologica è stata seguita da quella istologica nel 95% dei casi (19 su 20). Sono state considerate lesioni renali, neoplastiche e non, focali o diffuse, in 10 femmine e 10 maschi, con range di età da 4 mesi a 16 anni (media 8 anni). I casi erano accompagnati da anamnesi clinica, rilievi strumentali e di laboratorio (aumento di BUN, creatinina) indicativi di un’affezione renale. Sono state usate siringhe da 5 ml ed aghi di 22G, lunghi 3-4 cm o 9-12 cm (aghi spinali), questi ultimi impiegati nei tre prelievi percutanei eco-guidati. Nelle lesioni circoscritte, il prelievo è stato realizzato inserendo l’ago direttamente nella lesione, procedura di facile esecuzione quando eco-guidata. Nelle lesioni diffuse, ben visibili solo in sede autoptica, l’ago è stato infisso in modo casuale nella corticale renale del polo craniale o caudale. Nelle lesioni multifocali l’ago è stato diretto in focolai di piccole dimensioni, anch’essi di facile identificazione in sede necroscopica. Dai preparati, colorati con May Grünwald-Giemsa, sono emersi 3 quadri compatibili con nefrite linfocitaria, 8 quadri di degenerazione (idropica, vacuolare, a gocce ialine, steatosi), di cui uno con deposito di ossalati nell’avvelenamento da glicole etilenico. La lesione target della citologia renale è risultata la neoplasia, diagnosticata nello studio in 9 casi; un tumore del bacinetto è stato diagnosticato come epiteliale, trattandosi invece di un fibroma.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.