Con questo lavoro gli autori desiderano presentare i primi risultati di una indagine relativa alla determinazione del contenuto di radioattività naturale e della emanazione di gas radon in materiali lapidei naturali. I materiali scelti sono utilizzati comunemente in Italia come materiali da costruzione; si tratta di una ventina di campioni di rocce magmatiche di provenienza italiana ed estera. Le concentrazioni di attività sono state misurate tramite gamma-spettrometria con rivelatore al germanio intrinseco (HPGe) interfacciato con un multicanale computerizzato. La risoluzione in energia del sistema (FWHM) è 1,9 keV a 1330 keV (60Co) con un’efficienza del 22,6%. I campioni, macinati, posti in becher di Marinelli da 0,45 litri e sigillati in modo tale da evitare successive emissioni di radon, sono stati analizzati dopo un periodo di invecchiamento di circa 30 giorni, allo scopo di permettere il raggiungimento delle condizioni di equilibrio secolare fra il 226Ra e i suoi prodotti di decadimento a breve vita. Infatti, la concentrazione di attività del 226Ra è stata determinata attraverso la misura della concentrazione di attività di 214Bi e 214Pb. La procedura utilizzata in questo lavoro per determinare il rateo di emanazione specifica di radon prevede l’utilizzo di camere di ionizzazione a elettreti (sistema E-Perm) e consiste nella misurazione della concentrazione di attività del 222Rn in un contenitore di volume noto dopo un periodo di accumulo di circa 10 giorni.
Righi S., Coatti F., Bargossi G.M., Verita S., Bruzzi L. (2006). Emanazione di radon da materiali lapidei naturali. TORINO : Gamma Servizi.
Emanazione di radon da materiali lapidei naturali
RIGHI, SERENA;BARGOSSI, GIUSEPPE MARIA;VERITA', SIMONA;BRUZZI, LUIGI
2006
Abstract
Con questo lavoro gli autori desiderano presentare i primi risultati di una indagine relativa alla determinazione del contenuto di radioattività naturale e della emanazione di gas radon in materiali lapidei naturali. I materiali scelti sono utilizzati comunemente in Italia come materiali da costruzione; si tratta di una ventina di campioni di rocce magmatiche di provenienza italiana ed estera. Le concentrazioni di attività sono state misurate tramite gamma-spettrometria con rivelatore al germanio intrinseco (HPGe) interfacciato con un multicanale computerizzato. La risoluzione in energia del sistema (FWHM) è 1,9 keV a 1330 keV (60Co) con un’efficienza del 22,6%. I campioni, macinati, posti in becher di Marinelli da 0,45 litri e sigillati in modo tale da evitare successive emissioni di radon, sono stati analizzati dopo un periodo di invecchiamento di circa 30 giorni, allo scopo di permettere il raggiungimento delle condizioni di equilibrio secolare fra il 226Ra e i suoi prodotti di decadimento a breve vita. Infatti, la concentrazione di attività del 226Ra è stata determinata attraverso la misura della concentrazione di attività di 214Bi e 214Pb. La procedura utilizzata in questo lavoro per determinare il rateo di emanazione specifica di radon prevede l’utilizzo di camere di ionizzazione a elettreti (sistema E-Perm) e consiste nella misurazione della concentrazione di attività del 222Rn in un contenitore di volume noto dopo un periodo di accumulo di circa 10 giorni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.