A. Cazzola pone l’accento su una nuova cultura del territorio aperto, dove lo spazio rurale è inteso quale risorsa strategica per la riqualificazione paesistica. Nel testo ‘Paesaggi coltivati, paesaggio da coltivare. Lo spazio agricolo dell’area romana tra campagna, territorio urbanizzato e produzione’ si delineano criteri metodologici ed indirizzi per una lettura ed una pianificazione dello spazio agricolo che possa offrire sia prodotti agroalimentari sostenibili e sia prodotti non direttamente commerciali, rivolti alla protezione e compensazione ambientale, alla costruzione sociale, alla salvaguardia delle identità culturali ed alla rivitalizzazione del paesaggio rurale. Il tutto attraverso azioni che siano calibrate sulle specificità paesaggistiche locali, siano esse caratterizzate da segni identitari tradizionali, oppure dalla presenza di nuovi elementi a volte dissonanti e laceranti.
Elisabetta Maino (2012). Lo spazio rurale come risorsa strategica in Paesaggi coltivati, paesaggio da coltivare di Alessandra Cazzola. RI-VISTA. RICERCHE PER LA PROGETTAZIONE DEL PAESAGGIO, 18, 136-139.
Lo spazio rurale come risorsa strategica in Paesaggi coltivati, paesaggio da coltivare di Alessandra Cazzola
MAINO, ELISABETTA
2012
Abstract
A. Cazzola pone l’accento su una nuova cultura del territorio aperto, dove lo spazio rurale è inteso quale risorsa strategica per la riqualificazione paesistica. Nel testo ‘Paesaggi coltivati, paesaggio da coltivare. Lo spazio agricolo dell’area romana tra campagna, territorio urbanizzato e produzione’ si delineano criteri metodologici ed indirizzi per una lettura ed una pianificazione dello spazio agricolo che possa offrire sia prodotti agroalimentari sostenibili e sia prodotti non direttamente commerciali, rivolti alla protezione e compensazione ambientale, alla costruzione sociale, alla salvaguardia delle identità culturali ed alla rivitalizzazione del paesaggio rurale. Il tutto attraverso azioni che siano calibrate sulle specificità paesaggistiche locali, siano esse caratterizzate da segni identitari tradizionali, oppure dalla presenza di nuovi elementi a volte dissonanti e laceranti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.