In vent’anni di partecipazione ai gruppi di ricerca diretti o coordinati da Egle Becchi l'autore si è occupato di rappresentazioni di percorsi urbani prodotte da alunni delle elementari, di interviste non strutturate ad operatori scolastici sui bambini portatori di handicap ed a genitori sui loro figli in età da nido, di articoli di quotidiano dedicati ad un caso di adozione illegale, di programmi ministeriali per la scuola primaria, e di interazioni parentali in contesto domestico: nulla sembra accomunare le varie tematiche, se non la loro ovvia rilevanza per ricerche condotte in àmbito pedagogico. Durante questi diversi lavori sono anche state messe in gioco una serie di categorie, teorie ed aree linguistiche – la Deixis am Phantasma, la Scene and Frame Semantics, il vocativo e la modalità deontica – almeno apparentemente prive di un qualche collegamento logico immediato, tranne (si spera) per il fatto di essere state gli strumenti analitici più adatti agli scopi delle varie ricerche. Se però i materiali linguistici oggetto di analisi vengono inquadrati in una tipologia testuale stratificata e gerarchizzata che identifica tipi, sottotipi e generi in base a parametri distintivi ben definiti ed omogenei livello per livello, si vedrà – sia pure a posteriori – che i varî testi/discorsi di cui l'autore si è occupato vanno a costituire una costellazione non del tutto casuale e che le modalità analitiche che sono state utilizzate risultano quelle elettive per la casella tipologica da essi occupata.
M. Mazzoleni (2006). La "Deixis am Phantasma", la "Scene and Frame Semantics", la modalità deontica ed il vocativo: chiavi di analisi testuale in 20 anni di ricerche in ambito pedagogico. MILANO : Franco Angeli.
La "Deixis am Phantasma", la "Scene and Frame Semantics", la modalità deontica ed il vocativo: chiavi di analisi testuale in 20 anni di ricerche in ambito pedagogico
MAZZOLENI, MARCO
2006
Abstract
In vent’anni di partecipazione ai gruppi di ricerca diretti o coordinati da Egle Becchi l'autore si è occupato di rappresentazioni di percorsi urbani prodotte da alunni delle elementari, di interviste non strutturate ad operatori scolastici sui bambini portatori di handicap ed a genitori sui loro figli in età da nido, di articoli di quotidiano dedicati ad un caso di adozione illegale, di programmi ministeriali per la scuola primaria, e di interazioni parentali in contesto domestico: nulla sembra accomunare le varie tematiche, se non la loro ovvia rilevanza per ricerche condotte in àmbito pedagogico. Durante questi diversi lavori sono anche state messe in gioco una serie di categorie, teorie ed aree linguistiche – la Deixis am Phantasma, la Scene and Frame Semantics, il vocativo e la modalità deontica – almeno apparentemente prive di un qualche collegamento logico immediato, tranne (si spera) per il fatto di essere state gli strumenti analitici più adatti agli scopi delle varie ricerche. Se però i materiali linguistici oggetto di analisi vengono inquadrati in una tipologia testuale stratificata e gerarchizzata che identifica tipi, sottotipi e generi in base a parametri distintivi ben definiti ed omogenei livello per livello, si vedrà – sia pure a posteriori – che i varî testi/discorsi di cui l'autore si è occupato vanno a costituire una costellazione non del tutto casuale e che le modalità analitiche che sono state utilizzate risultano quelle elettive per la casella tipologica da essi occupata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.