Scopo e ipotesi: questo lavoro si propone di approfondire in un'ottica psicosociale il significato che viene attribuito in adolescenza all’esperienza solitaria, propria ed altrui, allo scopo di mostrare che per alcuni individui essa può effettivamente rappresentare una condizione positiva che non viene rifiutata a priori. È stato ipotizzato di individuare all’interno del campione una minoranza di adolescenti che, rispetto alla maggioranza, si rappresenta positivamente la solitudine, che mostra verso di essa una maggiore affinità e che sperimenta, nell’ambito del contesto familiare, un clima relazionale più positivo e supportivo. Inoltre, è stato ipotizzato che questi stessi adolescenti siano quelli che valutano più positivamente la persona solitaria e che dichiarano di sperimentare nei suoi confronti un miglior vissuto emotivo ed affettivo. Soggetti: 127 adolescenti (77 maschi e 47 femmine) con età media di 16.3 anni . Strumenti: una batteria di questionari comprendente un compito di associazioni libere alla parola-stimolo “Solitudine”, il Louvain Loneliness Scale for Children and Adolescents (LLCA), la Parent Adolescent Communication Scale (PACS) e due strumenti centrati sulla “Rappresentazione della persona solitaria” e le “Emozioni e sensazioni” da essa suscitate. Procedura: preliminarmente è stata effettuata una analisi di classificazione condotta sulle associazioni libere che ha permesso di individuare tre differenti cluster di adolescenti a cui corrispondono differenti rappresentazioni della solitudine. Successivamente tramite analisi fattoriali sono state individuate le differenti rappresentazione della persona solitaria e i diversi vissuti emotivi da essa suscitati. Infine, i tre cluster sono stati confrontati tramite l’analisi della varianza sulle dimensioni soggiacenti l’LLCA, la PACS e i questionari sulla “Rappresentazione della persona solitaria” e le “Emozioni e sensazioni” da essa suscitate. Risultati: i risultati confermano le ipotesi.

G. Melotti (2006). La rappresentazione della solitudine e della persona solitaria in adolescenza. PSICOLOGIA SCOLASTICA, vol 5, n 1, 67-92.

La rappresentazione della solitudine e della persona solitaria in adolescenza

MELOTTI, GIANNINO
2006

Abstract

Scopo e ipotesi: questo lavoro si propone di approfondire in un'ottica psicosociale il significato che viene attribuito in adolescenza all’esperienza solitaria, propria ed altrui, allo scopo di mostrare che per alcuni individui essa può effettivamente rappresentare una condizione positiva che non viene rifiutata a priori. È stato ipotizzato di individuare all’interno del campione una minoranza di adolescenti che, rispetto alla maggioranza, si rappresenta positivamente la solitudine, che mostra verso di essa una maggiore affinità e che sperimenta, nell’ambito del contesto familiare, un clima relazionale più positivo e supportivo. Inoltre, è stato ipotizzato che questi stessi adolescenti siano quelli che valutano più positivamente la persona solitaria e che dichiarano di sperimentare nei suoi confronti un miglior vissuto emotivo ed affettivo. Soggetti: 127 adolescenti (77 maschi e 47 femmine) con età media di 16.3 anni . Strumenti: una batteria di questionari comprendente un compito di associazioni libere alla parola-stimolo “Solitudine”, il Louvain Loneliness Scale for Children and Adolescents (LLCA), la Parent Adolescent Communication Scale (PACS) e due strumenti centrati sulla “Rappresentazione della persona solitaria” e le “Emozioni e sensazioni” da essa suscitate. Procedura: preliminarmente è stata effettuata una analisi di classificazione condotta sulle associazioni libere che ha permesso di individuare tre differenti cluster di adolescenti a cui corrispondono differenti rappresentazioni della solitudine. Successivamente tramite analisi fattoriali sono state individuate le differenti rappresentazione della persona solitaria e i diversi vissuti emotivi da essa suscitati. Infine, i tre cluster sono stati confrontati tramite l’analisi della varianza sulle dimensioni soggiacenti l’LLCA, la PACS e i questionari sulla “Rappresentazione della persona solitaria” e le “Emozioni e sensazioni” da essa suscitate. Risultati: i risultati confermano le ipotesi.
2006
G. Melotti (2006). La rappresentazione della solitudine e della persona solitaria in adolescenza. PSICOLOGIA SCOLASTICA, vol 5, n 1, 67-92.
G. Melotti
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