Lo scopo di questo studio è quello d’indagare, verificare e restituire l’importanza del colore e quindi dell’immagine delle quinte urbane attraverso l’usoi del pixel fotografico. La ricerca del valore del colore viene messa in atto grazie alla commistione tra l’approccio percettivo, dimensionale e cromatico e l’approccio tradizionale del rilievo, integrato alle nuove tecnologie. La ricerca si è basata sulla restituzione del dato geometrico effettivo, ma soprattutto ci si è focalizzati sulla restituzione percettiva, ovvero su come l’occhio umano percepisce lo spazio urbano, grazie appunto alla percezione del colore. L’importanza di questo lavoro verte proprio sullo studio della visione globale dei due sistemi, in quanto l’uno diventa matrice dell’altro costituendo un unico meccanismo d’insieme. Di fondamentale importanza per il risultato finale ottenuto, è stata l’indagine svolta in relazione alla stato cromatico attuale delle pelli architettoniche quella quinta urbana. È stata messa a punto una metodologia specifica che porta alla raccolta di dati per la redazione finale di tavolozze riassuntive del colore, in relazione ad ogni quinta architettonica esaminata. Inanzitutto si è proceduto al rilievo delle cromie rilevate attraverso il metodo diretto e poi si è proceduto alla ricampionatura del colore attraverso il rilievo indiretto digitale. È stata condotta una nuova campionatura fotografica con macchina reflex digitale, effettuando, così, delle riprese fotografiche, per ogni edificio della quinta in una fascia oraria compresa tra le 10:00 e le 12:00. Eseguita la raccolta dati fotografica, su un apposito software sono stati caricati gli scatti e la mazzetta del colore digitale sikkens 4041, strumento indispensabile per poter analizzare il dato digitale e compararlo con quello cromatico ottenuto con il rilievo diretto, mediante una mazzetta che riporta i medesimi codici. Infatti, i valori cromatici così ottenuti sono stati messi a confronto con la gamma precedentemente rilevata con il metodo diretto, ottenendo una comparazione d’insieme. Dall’analisi dei due metodi messi a confronto, si evince come la banda cromatica rilevata attraverso le due metodologie, rimane bloccata all’interno dello stesso intervallo di codici, senza presentare grosse oscillazioni di colore. L’analisi cromatica quindi per ogni edificio della quinta urbana si compone di: restituzione del colore attraverso il dato ricavato; elaborazione di uno stralcio della quinta urbana che documenta la morfologia attuale dell’apparato cromatico architettonico; stesura di uno schedario di codici relativi all’intonaco, ai risalti e ai serramenti; redazione di tavolozze riassuntive dei colori; composizione di un'unica tavolozza di tutti i dati acquisiti relativi alle cromie rilevate.
C. Bartolomei, A. Ippolito, E. Capiato (2014). La caratterizzazione delle quinte urbane attraverso il pixel fotografico. Rimini : MAGGIOLI EDITORE.
La caratterizzazione delle quinte urbane attraverso il pixel fotografico
BARTOLOMEI, CRISTIANA;
2014
Abstract
Lo scopo di questo studio è quello d’indagare, verificare e restituire l’importanza del colore e quindi dell’immagine delle quinte urbane attraverso l’usoi del pixel fotografico. La ricerca del valore del colore viene messa in atto grazie alla commistione tra l’approccio percettivo, dimensionale e cromatico e l’approccio tradizionale del rilievo, integrato alle nuove tecnologie. La ricerca si è basata sulla restituzione del dato geometrico effettivo, ma soprattutto ci si è focalizzati sulla restituzione percettiva, ovvero su come l’occhio umano percepisce lo spazio urbano, grazie appunto alla percezione del colore. L’importanza di questo lavoro verte proprio sullo studio della visione globale dei due sistemi, in quanto l’uno diventa matrice dell’altro costituendo un unico meccanismo d’insieme. Di fondamentale importanza per il risultato finale ottenuto, è stata l’indagine svolta in relazione alla stato cromatico attuale delle pelli architettoniche quella quinta urbana. È stata messa a punto una metodologia specifica che porta alla raccolta di dati per la redazione finale di tavolozze riassuntive del colore, in relazione ad ogni quinta architettonica esaminata. Inanzitutto si è proceduto al rilievo delle cromie rilevate attraverso il metodo diretto e poi si è proceduto alla ricampionatura del colore attraverso il rilievo indiretto digitale. È stata condotta una nuova campionatura fotografica con macchina reflex digitale, effettuando, così, delle riprese fotografiche, per ogni edificio della quinta in una fascia oraria compresa tra le 10:00 e le 12:00. Eseguita la raccolta dati fotografica, su un apposito software sono stati caricati gli scatti e la mazzetta del colore digitale sikkens 4041, strumento indispensabile per poter analizzare il dato digitale e compararlo con quello cromatico ottenuto con il rilievo diretto, mediante una mazzetta che riporta i medesimi codici. Infatti, i valori cromatici così ottenuti sono stati messi a confronto con la gamma precedentemente rilevata con il metodo diretto, ottenendo una comparazione d’insieme. Dall’analisi dei due metodi messi a confronto, si evince come la banda cromatica rilevata attraverso le due metodologie, rimane bloccata all’interno dello stesso intervallo di codici, senza presentare grosse oscillazioni di colore. L’analisi cromatica quindi per ogni edificio della quinta urbana si compone di: restituzione del colore attraverso il dato ricavato; elaborazione di uno stralcio della quinta urbana che documenta la morfologia attuale dell’apparato cromatico architettonico; stesura di uno schedario di codici relativi all’intonaco, ai risalti e ai serramenti; redazione di tavolozze riassuntive dei colori; composizione di un'unica tavolozza di tutti i dati acquisiti relativi alle cromie rilevate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.