Che ci fosse in Italia un nuovo clima nei confronti dell'innovazione lo avevamo già intravisto l'anno scorso, quando il Saie ci aveva fatto finalmente trovare in fiera una "guida alle novità" degna delle sue tradizioni, con oltre 250 segnalazioni. Il Saie dell'anno scorso e anche il Premio Costruire (vedi Costruire n. 259, dicembre 2004) segnalavano che qualcosa, seppure lentamente, si stava muovendo. Che molti prodotti, che vivevano stancamente un loro tran tran senza infamia e senza lode, incominciavano a trasformarsi, a migliorare, si impadronivano di nuove prestazioni o implementavano quelle esistenti, pensavano a modalità di posa più efficienti, arricchivano le loro gamme produttive con dimensioni, forme, colori, finiture e texture innovative. Il Saie 2005 aprirà con oltre quattrocento nuovi prodotti, a testimonianza di una grande volontà delle nostre aziende di rinnovare un panorama per molti versi asfittico e rassegnato. Non aspettiamoci l'invenzione risolutiva, perché non la troveremo in fiera. Ma proviamo a fare un confronto tra i prodotti che troviamo nel catalogo "novità" del Saie 2005 e quelli di questo Archivio e quelli pubblicati nell'Archivio di soli dieci anni fa per vedere quanta strada ha fatto la nostra produzione di materiali e componenti. Lungo questa strada la nostra produzione è stata spinta da alcuni propellenti che, come è avvenuto in tutti i paesi del nostro mondo sviluppato, hanno alimentato i "motori" dell'innovazione: questi propellenti sono stati la domanda, le esigenze espresse dai cittadini, le norme, il benessere, le crisi e, perché no?, anche la moda. E hanno cambiato dapprima le aspettative e subito dopo i prodotti e i modi di costruire. Per individuare le principali tendenze in atto, i prodotti più nuovi che caratterizzano questo particolare momento del nostro ciclo calante possono essere letti secondo alcune chiavi di lettura che costituiscono una sorta di denominatore comune che ci permette di vedere da un lato l'innovazione più evidente, che lotta con un processo edilizio ancora arcaico, dall'altro l'interesse per la limitazione dei consumi energetici, dall'altro ancora i prodotti che puntano al lusso e all'opulenza. Su un piano più generale, la scoperta della sostenibilità e la tendenza verso la costruzione a secco e leggera, che sono il risultato di un atteggiamento finalmente austero nei confronti del costruire, si sono sposate e la nuova architettura dell'immagine, dell'advertising e della globalizzazione ne è dimostrazione evidente, con una ricerca di opulenza che si è spinta fin nell'offerta di prodotti per l'abitazione tradizionale. Il nuovo clima, come sempre avviene nel settore delle costruzioni - che alla sua parte hard, visibile, costituita da materiali, componenti, attrezzature e macchine, aggiunge una parte soft, invisibile, data dai processi, dall'organizzazione e dalla logistica - si è tradotto anche in tutta una serie di ( segnali che riguardano lo sviluppo sempre più turbolento del comparto del software e delle attrezzature di rilevamento e misura e delle macchine di cantiere, dove tende ad affermarsi sempre più la pratica del rent-up, cioè del noleggio delle macchine semplici di impiego sporadico.
Sinopoli N., Antonini E., Tatano V. (2005). Per fortuna va male. COSTRUIRE, 268, 8-24.
Per fortuna va male
ANTONINI, ERNESTO;
2005
Abstract
Che ci fosse in Italia un nuovo clima nei confronti dell'innovazione lo avevamo già intravisto l'anno scorso, quando il Saie ci aveva fatto finalmente trovare in fiera una "guida alle novità" degna delle sue tradizioni, con oltre 250 segnalazioni. Il Saie dell'anno scorso e anche il Premio Costruire (vedi Costruire n. 259, dicembre 2004) segnalavano che qualcosa, seppure lentamente, si stava muovendo. Che molti prodotti, che vivevano stancamente un loro tran tran senza infamia e senza lode, incominciavano a trasformarsi, a migliorare, si impadronivano di nuove prestazioni o implementavano quelle esistenti, pensavano a modalità di posa più efficienti, arricchivano le loro gamme produttive con dimensioni, forme, colori, finiture e texture innovative. Il Saie 2005 aprirà con oltre quattrocento nuovi prodotti, a testimonianza di una grande volontà delle nostre aziende di rinnovare un panorama per molti versi asfittico e rassegnato. Non aspettiamoci l'invenzione risolutiva, perché non la troveremo in fiera. Ma proviamo a fare un confronto tra i prodotti che troviamo nel catalogo "novità" del Saie 2005 e quelli di questo Archivio e quelli pubblicati nell'Archivio di soli dieci anni fa per vedere quanta strada ha fatto la nostra produzione di materiali e componenti. Lungo questa strada la nostra produzione è stata spinta da alcuni propellenti che, come è avvenuto in tutti i paesi del nostro mondo sviluppato, hanno alimentato i "motori" dell'innovazione: questi propellenti sono stati la domanda, le esigenze espresse dai cittadini, le norme, il benessere, le crisi e, perché no?, anche la moda. E hanno cambiato dapprima le aspettative e subito dopo i prodotti e i modi di costruire. Per individuare le principali tendenze in atto, i prodotti più nuovi che caratterizzano questo particolare momento del nostro ciclo calante possono essere letti secondo alcune chiavi di lettura che costituiscono una sorta di denominatore comune che ci permette di vedere da un lato l'innovazione più evidente, che lotta con un processo edilizio ancora arcaico, dall'altro l'interesse per la limitazione dei consumi energetici, dall'altro ancora i prodotti che puntano al lusso e all'opulenza. Su un piano più generale, la scoperta della sostenibilità e la tendenza verso la costruzione a secco e leggera, che sono il risultato di un atteggiamento finalmente austero nei confronti del costruire, si sono sposate e la nuova architettura dell'immagine, dell'advertising e della globalizzazione ne è dimostrazione evidente, con una ricerca di opulenza che si è spinta fin nell'offerta di prodotti per l'abitazione tradizionale. Il nuovo clima, come sempre avviene nel settore delle costruzioni - che alla sua parte hard, visibile, costituita da materiali, componenti, attrezzature e macchine, aggiunge una parte soft, invisibile, data dai processi, dall'organizzazione e dalla logistica - si è tradotto anche in tutta una serie di ( segnali che riguardano lo sviluppo sempre più turbolento del comparto del software e delle attrezzature di rilevamento e misura e delle macchine di cantiere, dove tende ad affermarsi sempre più la pratica del rent-up, cioè del noleggio delle macchine semplici di impiego sporadico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


