Nonostante la svolta culturale introdotta dai gender studies (che ha aperto il dibattito sulla categoria di genere e ha dimostrato il carattere socio-culturale del femminile e del maschile, intesi come costrutti concettuali/modelli concettuali di riferimento), una seria riflessione sull’identità di genere e sulle differenze di genere (di potere, di opportunità) appare tutt’altro che scontata. Di qui, l’educazione ai generi e al rispetto delle differenze (di tutte le differenze) rappresenta per gli educatori e i professionisti della cura una sfida ineludibile, in grado di sollecitare interrogativi nuovi e dis-velare comportamenti, stili e saperi non ancora ( o non del tutto) entrati a far parte delle routine e delle prassi “intenzionalmente educative” dei servizi 0-6. È dunque lecito chiedersi il perché di di questa disattenzione e di questo ostinato silenzio, seppure nel magma delle emergenze del “fare scuola” quotidiano. M. Gallerani introduce, inoltre, la tematica della prossemicità, affermando che l’educazione ai generi può rappresentare uno straordinario strumento per l'emancipazione individuale e collettiva - intervenendo su più contesti e a più livelli - in prospettiva di una reale società educante all’insegna della prossemicità. Il paragrafo 3, l'ideazione la supervisione di tutto l'articolo e l'abstract sono di M. Gallerani.

L'educazione ai generi. Riflessioni / Manuela Gallerani; P. Buzzi; E. Massarenti. - In: BAMBINI. - ISSN 0393-4209. - STAMPA. - 2, febbraio 2014:1(2014), pp. 18-21.

L'educazione ai generi. Riflessioni

GALLERANI, MANUELA;
2014

Abstract

Nonostante la svolta culturale introdotta dai gender studies (che ha aperto il dibattito sulla categoria di genere e ha dimostrato il carattere socio-culturale del femminile e del maschile, intesi come costrutti concettuali/modelli concettuali di riferimento), una seria riflessione sull’identità di genere e sulle differenze di genere (di potere, di opportunità) appare tutt’altro che scontata. Di qui, l’educazione ai generi e al rispetto delle differenze (di tutte le differenze) rappresenta per gli educatori e i professionisti della cura una sfida ineludibile, in grado di sollecitare interrogativi nuovi e dis-velare comportamenti, stili e saperi non ancora ( o non del tutto) entrati a far parte delle routine e delle prassi “intenzionalmente educative” dei servizi 0-6. È dunque lecito chiedersi il perché di di questa disattenzione e di questo ostinato silenzio, seppure nel magma delle emergenze del “fare scuola” quotidiano. M. Gallerani introduce, inoltre, la tematica della prossemicità, affermando che l’educazione ai generi può rappresentare uno straordinario strumento per l'emancipazione individuale e collettiva - intervenendo su più contesti e a più livelli - in prospettiva di una reale società educante all’insegna della prossemicità. Il paragrafo 3, l'ideazione la supervisione di tutto l'articolo e l'abstract sono di M. Gallerani.
2014
L'educazione ai generi. Riflessioni / Manuela Gallerani; P. Buzzi; E. Massarenti. - In: BAMBINI. - ISSN 0393-4209. - STAMPA. - 2, febbraio 2014:1(2014), pp. 18-21.
Manuela Gallerani; P. Buzzi; E. Massarenti
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/259506
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact