Il saggio si interroga sui processi identitari e sulla costruzione dell’identità maschile e femminile, ma anche sulle modalità discorsive che hanno contribuito a fissare le nozioni di etnia, rango e sessualità nei testi di viaggio e nel teatro inglese dell’epoca delle grandi scoperte geografiche e, in particolare, durante l’età elisabettiana, attraverso l’utilizzo del gender come chiave di lettura ed interpretativa di essa. Il saggio si rivolge inoltre ad alcuni testi scritti da donne per dimostrare come anche nell’ambito della tradizione letteraria femminile sussista una produzione e distribuzione dei saperi legata a questioni di storia, cultura, classe ed etnia, una produzione di un sapere che per esprimersi ha spesso dovuto negoziare la propria autonomia dalla tradizione e dal sistema politico dominante. E’ in questa luce che il saggio si interroga sul modo in cui opere scritte da donne, in particolare alcune scrittrici della prima età moderna, parteciparono, trasformarono o semplicemente resistettero alle relazioni di potere basate su discriminazioni di genere, ma anche di classe ed etnia. Emblematica, in riferimento a questo, appare l’opera di Margaret Cavendish The Description of a New World Called the Blazing World, del 1666, poiché rappresenta sia un primo esempio di utopia al femminile, che trasgredisce e sovverte alcuni degli elementi caratteristici e fondanti le utopie ad essa coeve, sia un testo che dialoga criticamente con il contesto politico e scientifico-culturale della sua epoca da cui le donne erano escluse.

Metodologie degli studi di genere: alcuni esempi nella letteratura inglese della prima età moderna tra letteratura di viaggio, teatro e utopia

GOLINELLI, GILBERTA
2013

Abstract

Il saggio si interroga sui processi identitari e sulla costruzione dell’identità maschile e femminile, ma anche sulle modalità discorsive che hanno contribuito a fissare le nozioni di etnia, rango e sessualità nei testi di viaggio e nel teatro inglese dell’epoca delle grandi scoperte geografiche e, in particolare, durante l’età elisabettiana, attraverso l’utilizzo del gender come chiave di lettura ed interpretativa di essa. Il saggio si rivolge inoltre ad alcuni testi scritti da donne per dimostrare come anche nell’ambito della tradizione letteraria femminile sussista una produzione e distribuzione dei saperi legata a questioni di storia, cultura, classe ed etnia, una produzione di un sapere che per esprimersi ha spesso dovuto negoziare la propria autonomia dalla tradizione e dal sistema politico dominante. E’ in questa luce che il saggio si interroga sul modo in cui opere scritte da donne, in particolare alcune scrittrici della prima età moderna, parteciparono, trasformarono o semplicemente resistettero alle relazioni di potere basate su discriminazioni di genere, ma anche di classe ed etnia. Emblematica, in riferimento a questo, appare l’opera di Margaret Cavendish The Description of a New World Called the Blazing World, del 1666, poiché rappresenta sia un primo esempio di utopia al femminile, che trasgredisce e sovverte alcuni degli elementi caratteristici e fondanti le utopie ad essa coeve, sia un testo che dialoga criticamente con il contesto politico e scientifico-culturale della sua epoca da cui le donne erano escluse.
2013
Gilberta Golinelli
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