Attraverso un puntuale richiamo bibliografico, l'articolo pone in evidenza gli aspetti di apprendimento della scrittura nel passaggio dalla scuola dell'infanzia alla prima classe della scuola primaria. Il brusco passaggio dalla coordinazione grezza generale, ad una coordinazione raffinata e precisa come quella della scrittura, pone notevoli problemi al bambino e ai suoi tempi di maturazione psico-motoria. Controllo digito-manuale, sviluppo della lateralità, controllo dell'orientamento spaziale da sinistra a destra, caratterizzano un quadro coordinativo complesso e sproporzionato rispetto alle capacità presenti nel bambino. Il rischio di subordinare i reali tempi di maturazione psicomotoria del bambino, alla necessità di fargli apprendere in breve tempo la scrittura, può essere motivo di spostamento dell'attenzione più sulla disgrafia che non sulle strategie didattiche di supporto a tale tipo di apprendimento. L'articolo pone dunque l'attenzione su tre ambiti diversificati di stimolazione motoria (coordinazione generale, attività manipolative, manipolazione ed equilibrio dinamico) che possono affiancare e sostenere lo sviluppo dell'abilità manuale di scrittura. L'idea finale è quella relativa ad una educazione piscomotoria che partendo da lontano, rispetto al momento di apprendimento della scrittura, possa facilitare il cammino del bambino rispetto all'acquisizione di tale abilità. E’ normale che un bambino, al primo approccio con la scrittura, utilizzi un eccesso di forza producendo un segno grafico rigido e scollato nel collegamento tra le lettere. L’affaticamento e la presenza di crampi, nell’azione di scrittura, sono diretta conseguenza non di una disgrafia ma, piuttosto, del primo stadio di sviluppo della coordinazione grafomotoria. Di tale aspetto devono essere ben consapevoli insegnanti e genitori i quali, prima di diagnosticare affrettatamente la presenza di elementi disgrafici, devono sostenere il bambino proponendo attività dirette, o indirette, che possano assecondare, gradualmente, l’apprendimento della scrittura. La mancanza di “cura educativa”, negli insegnanti, si manifesta quando essi collegano le difficoltà di apprendimento della scrittura ad aspetti caratteriali del bambino il quale, in forma ingiustificata, viene descritto come disordinato, svogliato o confusionario. I genitori mancano di cure, in buonafede, quando tentano di anticipare i successi di apprendimento dei figli venendo meno al rispetto dei tempi necessari o imponendo modificazioni nell’azione di scrittura. Accanto all’educazione del gesto grafico , è importante realizzare un percorso di educazione motoria che assecondi lo sviluppo dei prerequisiti necessari per la scrittura: percezione, controllo del tono muscolare (rilassamento), coordinazione oculo-manuale, lateralizzazione, organizzazione spazio-temporale. Il primo ambito, riferibile al livello di coordinazione generale , può essere l’educazione posturale che, partendo dal controllo tonico globale di tutti i segmenti corporei, potrebbe aiutare il bambino ad acquisire una maggiore consapevolezza nella coordinazione dell’arto superiore e, conseguentemente, della mano. In stretta relazione con il lavoro posturale, si dovrebbe inserire la percezione del controllo tonico nel gioco di tensione – rilassamento che accompagna e qualifica l’esecuzione e la combinazione dei movimenti corporei. Tutte le situazioni motorie centrate su di sé, influenzano la propriocettività, cioè la focalizzazione dell’attenzione sull’espressività del proprio corpo e sulla consapevolezza dei segmenti corporei. Un secondo ambito importante, come requisito motorio per l’apprendimento della scrittura, è rappresentato dalle attività di manipolazione che, dalle situazioni più grossolane a quelle più raffinate, impegnano le capacità percettive collegate allo sviluppo della sensibilità manuale e della coordinazione visuo-motoria. Il terzo ambito che vogliamo evidenziare è quello relativo alla combinazione tr...

Azione psicomotoria e apprendimento della scrittura

CECILIANI, ANDREA
2006

Abstract

Attraverso un puntuale richiamo bibliografico, l'articolo pone in evidenza gli aspetti di apprendimento della scrittura nel passaggio dalla scuola dell'infanzia alla prima classe della scuola primaria. Il brusco passaggio dalla coordinazione grezza generale, ad una coordinazione raffinata e precisa come quella della scrittura, pone notevoli problemi al bambino e ai suoi tempi di maturazione psico-motoria. Controllo digito-manuale, sviluppo della lateralità, controllo dell'orientamento spaziale da sinistra a destra, caratterizzano un quadro coordinativo complesso e sproporzionato rispetto alle capacità presenti nel bambino. Il rischio di subordinare i reali tempi di maturazione psicomotoria del bambino, alla necessità di fargli apprendere in breve tempo la scrittura, può essere motivo di spostamento dell'attenzione più sulla disgrafia che non sulle strategie didattiche di supporto a tale tipo di apprendimento. L'articolo pone dunque l'attenzione su tre ambiti diversificati di stimolazione motoria (coordinazione generale, attività manipolative, manipolazione ed equilibrio dinamico) che possono affiancare e sostenere lo sviluppo dell'abilità manuale di scrittura. L'idea finale è quella relativa ad una educazione piscomotoria che partendo da lontano, rispetto al momento di apprendimento della scrittura, possa facilitare il cammino del bambino rispetto all'acquisizione di tale abilità. E’ normale che un bambino, al primo approccio con la scrittura, utilizzi un eccesso di forza producendo un segno grafico rigido e scollato nel collegamento tra le lettere. L’affaticamento e la presenza di crampi, nell’azione di scrittura, sono diretta conseguenza non di una disgrafia ma, piuttosto, del primo stadio di sviluppo della coordinazione grafomotoria. Di tale aspetto devono essere ben consapevoli insegnanti e genitori i quali, prima di diagnosticare affrettatamente la presenza di elementi disgrafici, devono sostenere il bambino proponendo attività dirette, o indirette, che possano assecondare, gradualmente, l’apprendimento della scrittura. La mancanza di “cura educativa”, negli insegnanti, si manifesta quando essi collegano le difficoltà di apprendimento della scrittura ad aspetti caratteriali del bambino il quale, in forma ingiustificata, viene descritto come disordinato, svogliato o confusionario. I genitori mancano di cure, in buonafede, quando tentano di anticipare i successi di apprendimento dei figli venendo meno al rispetto dei tempi necessari o imponendo modificazioni nell’azione di scrittura. Accanto all’educazione del gesto grafico , è importante realizzare un percorso di educazione motoria che assecondi lo sviluppo dei prerequisiti necessari per la scrittura: percezione, controllo del tono muscolare (rilassamento), coordinazione oculo-manuale, lateralizzazione, organizzazione spazio-temporale. Il primo ambito, riferibile al livello di coordinazione generale , può essere l’educazione posturale che, partendo dal controllo tonico globale di tutti i segmenti corporei, potrebbe aiutare il bambino ad acquisire una maggiore consapevolezza nella coordinazione dell’arto superiore e, conseguentemente, della mano. In stretta relazione con il lavoro posturale, si dovrebbe inserire la percezione del controllo tonico nel gioco di tensione – rilassamento che accompagna e qualifica l’esecuzione e la combinazione dei movimenti corporei. Tutte le situazioni motorie centrate su di sé, influenzano la propriocettività, cioè la focalizzazione dell’attenzione sull’espressività del proprio corpo e sulla consapevolezza dei segmenti corporei. Un secondo ambito importante, come requisito motorio per l’apprendimento della scrittura, è rappresentato dalle attività di manipolazione che, dalle situazioni più grossolane a quelle più raffinate, impegnano le capacità percettive collegate allo sviluppo della sensibilità manuale e della coordinazione visuo-motoria. Il terzo ambito che vogliamo evidenziare è quello relativo alla combinazione tr...
2006
Andrea Ceciliani
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