Questo saggio si propone di analizzare la produzione bilingue e l'approccio all'autotraduzione degli scrittori nazionali di origine turcofona prima e dopo il crollo dell'Unione Sovietica. Il lavoro degli scrittori nazionali bilingui che hanno operato in epoca sovietica e operano oggi in un contesto di risveglio delle sovranità nazionali è fortemente condizionato dalle tendenze di una politica linguistica imposta dall’alto, pertanto le scelte dello scrittore bilingue sono state e sono ancora oggi soggette alle dinamiche di un bilinguismo endogeno in continua evoluzione. Queste tendenze sono spesso condivise a livello sociale, sulla base di un maggiore o minore riconoscimento della funzione identitaria che esercita la produzione letteraria a livello nazionale. Ai processi di auto traduzione supralinguistica, tipici del periodo sovietico, in cui lo scrittore sceglie di promuovere la sua opera e il capitale letterario del suo popolo, sacrificando in tal modo la propria lingua di origine, si sostituiscono oggi casi inversi di auto traduzione infralinguistica. In questi casi, per rivalutare le culture e le letterature nazionali gli scrittori ritraducono nella propria madrelingua le opere che inizialmente avevano scritto in russo. Nella situazione di grande difficoltà economica in cui verte il mercato letterario ed editoriale in questi paesi, oggi, è un lusso e al tempo stesso un’operazione profondamente ideologica riproporre la letteratura nazionale, che nonostante il risveglio etnico delle minoranze viene sempre stampata in tirature minime.

Bilinguismo letterario e autotraduzione in URSS: il caso degli scrittori nazionali di origine turcofona

PEROTTO, MONICA
2013

Abstract

Questo saggio si propone di analizzare la produzione bilingue e l'approccio all'autotraduzione degli scrittori nazionali di origine turcofona prima e dopo il crollo dell'Unione Sovietica. Il lavoro degli scrittori nazionali bilingui che hanno operato in epoca sovietica e operano oggi in un contesto di risveglio delle sovranità nazionali è fortemente condizionato dalle tendenze di una politica linguistica imposta dall’alto, pertanto le scelte dello scrittore bilingue sono state e sono ancora oggi soggette alle dinamiche di un bilinguismo endogeno in continua evoluzione. Queste tendenze sono spesso condivise a livello sociale, sulla base di un maggiore o minore riconoscimento della funzione identitaria che esercita la produzione letteraria a livello nazionale. Ai processi di auto traduzione supralinguistica, tipici del periodo sovietico, in cui lo scrittore sceglie di promuovere la sua opera e il capitale letterario del suo popolo, sacrificando in tal modo la propria lingua di origine, si sostituiscono oggi casi inversi di auto traduzione infralinguistica. In questi casi, per rivalutare le culture e le letterature nazionali gli scrittori ritraducono nella propria madrelingua le opere che inizialmente avevano scritto in russo. Nella situazione di grande difficoltà economica in cui verte il mercato letterario ed editoriale in questi paesi, oggi, è un lusso e al tempo stesso un’operazione profondamente ideologica riproporre la letteratura nazionale, che nonostante il risveglio etnico delle minoranze viene sempre stampata in tirature minime.
2013
Linee di confine. Separazioni e processi di integrazione nello spazio culturale slavo
373
391
Monica Perotto
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