Il tumore di Wilm è il tumore renale maligno più comune dell' infanzia. La resezione chirurgica è eseguita tradizionalmente attraverso un approccio laparotomico. L' avvento di tecniche laparoscopiche per lesioni renali benigne ha condotto ad applicare un approccio mininvasivo anche per i nefroblastomi. Come descritto in letteratura, diversi sono i benefici nell' utilizzo di un tale approccio: la magnificazione laparoscopica; l' efficiente e più pratica dissezione linfonodale; la facilità nel visualizzare ed asportare piccoli impianti tumorali, soprattutto nello scavo pelvico; il migliore decorso post-operatorio e la riduzione di occlusioni da briglie. Al contempo non si devono sottovalutare i rischi: manovre limitate dallo spazio ridotto; assenza di percezione tattile; possibilità di riportare metastasi a alivello delle inserzioni dei trocar. Raccomandazioni nell' esecuzione di tale procedura sono: fissare in maniera corretta i trocar; utilizzo imperativo di endo-bag e non rispermiarsi nell' incisione sovrapubica. Controindicazioni assolute sono: trombosi della vena cava o della renale; tumore che supera il margine laterale del corpo vertebrale adiacente; infiltrazione degli organi vicini.
Andolfi C, Randi B, Ruggeri G, Lima M (2013). Approccio laparoscopico al nefroblastoma..
Approccio laparoscopico al nefroblastoma.
RUGGERI, GIOVANNI;LIMA, MARIO
2013
Abstract
Il tumore di Wilm è il tumore renale maligno più comune dell' infanzia. La resezione chirurgica è eseguita tradizionalmente attraverso un approccio laparotomico. L' avvento di tecniche laparoscopiche per lesioni renali benigne ha condotto ad applicare un approccio mininvasivo anche per i nefroblastomi. Come descritto in letteratura, diversi sono i benefici nell' utilizzo di un tale approccio: la magnificazione laparoscopica; l' efficiente e più pratica dissezione linfonodale; la facilità nel visualizzare ed asportare piccoli impianti tumorali, soprattutto nello scavo pelvico; il migliore decorso post-operatorio e la riduzione di occlusioni da briglie. Al contempo non si devono sottovalutare i rischi: manovre limitate dallo spazio ridotto; assenza di percezione tattile; possibilità di riportare metastasi a alivello delle inserzioni dei trocar. Raccomandazioni nell' esecuzione di tale procedura sono: fissare in maniera corretta i trocar; utilizzo imperativo di endo-bag e non rispermiarsi nell' incisione sovrapubica. Controindicazioni assolute sono: trombosi della vena cava o della renale; tumore che supera il margine laterale del corpo vertebrale adiacente; infiltrazione degli organi vicini.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.