Nei formulari dei notai bolognesi del XIII secolo si trova traccia di una clausola creata dai tabelliones ravennati nel VI secolo d.C: la retentio ususfructus ficticia. È un’espediente che, attraverso la costituzione di usufrutto sul bene, serve a mantenere l’essenzialità della traditio nelle donazioni e compravendite di beni immobili, senza dover, tuttavia ricorrere, alla necessità della consegna in forma solenne, prescritta da Costantino.
S.Tarozzi (2012). Tracce di clausole notarili dei tabelliones ravennati nei formulari medievali: il caso della retentio ususfructus ficticia. RIVISTA INTERNAZIONALE DI DIRITTO COMUNE, 23, 257-284.
Tracce di clausole notarili dei tabelliones ravennati nei formulari medievali: il caso della retentio ususfructus ficticia
TAROZZI, SIMONA
2012
Abstract
Nei formulari dei notai bolognesi del XIII secolo si trova traccia di una clausola creata dai tabelliones ravennati nel VI secolo d.C: la retentio ususfructus ficticia. È un’espediente che, attraverso la costituzione di usufrutto sul bene, serve a mantenere l’essenzialità della traditio nelle donazioni e compravendite di beni immobili, senza dover, tuttavia ricorrere, alla necessità della consegna in forma solenne, prescritta da Costantino.File in questo prodotto:
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