RENZO SARTORI NEL VENTENNALE DELLA SCOMPARSA DI RAIMONDO SELLI Renzo Sartori (1947-2003) è stato uno studioso di grandi capacità e qualità, doti che ha saputo esprimere e manifestare sia come scienziato che come uomo. Nasce a Rovereto (Trento) il 27 Giugno 1947 (trent’anni dopo Raimondo Selli, il suo Maestro); è stroncato, da un attacco cardiaco il 5 Gennaio del 2003, a 55 anni. Renzo Sartori si è laureato a Bologna, in Scienze Geologiche, nel 1970 discutendo una tesi di stratigrafia e tettonica di una zona compresa tra il Castello dei Camosci (Gruppo di Brenta) e il Sarca (Stenico), tesi nella quale è stato seguito da Alberto Castellarin. Nei primi anni dopo la laurea si era occupato di problemi di stratigrafia e tettonica del Trentino occidentale, ottenendo pregevoli risultati: basti pensare agli studi sulle sequenze cicliche dei Calcari Grigi e quelli sul significato della Linea delle Giudicarie Sud. Ma, subito dopo, il suo interesse è stato rivolto alla Geologia Marina, disciplina che ha assorbito totalmente il suo impegno e nella quale ha lasciato tracce indelebili. Ecco i capisaldi della sua attività in questo campo: -- Alla fine degli anni settanta, a bordo della mitica Glomar Challenger (nave oceanica del DSDP, Deep Sea Drilling Project), partecipò al Leg 59, svoltosi nei bacini marginali delle Filippine e nella Fossa delle Marianne, e prese parte agli studi di base di questo importante arco insulare del Pacifico, contribuendo alla sua ricostruzione strutturale e alla definizione della sua cronologia e cinematica di propagazione all’interno delle zone oceaniche antistanti. -- Nel decennio tra la fine degli anni ottanta e il 2000, ha partecipato attivamente agli studi dei grandi sistemi di frattura dell’Atlantico Centrale (Vema fracture zone) e del margine iberico (Arco Betico-Rifano, al largo di Gibilterra) documentando assetti e situazioni stratigrafico-strutturali sconosciuti. -- Negli anni ottanta si è presentato come candidato ideale nella promozione e nel coordinamento di programmi di ricerca internazionali. Tra questi il Leg 107 dell’ODP (Ocean Drilling Progam) dedicato al Tirreno, che lo ha visto tra i più qualificati proponenti e realizzatori. Queste ricerche (decenni di crociere nazionali con mezzi convenzionali, oltre al fondamentale Leg 107) lo hanno portato ad interpretazioni moderne del Tirreno come bacino di retro-arco in via di accrescimento ed espansione, tuttora in corso. Renzo Sartori è stato rappresentante italiano nell’ODP Council, Chairman nel Comitato Scientifico Europeo e, come tale, Membro dell’Executive Committee dell’ODP. E’ stato anche membro autorevole dello Scientific Board dello Structural Model of Italy (1990-1992). Con le sue profonde conoscenze regionali e la sua versatilità, ha saputo coniugare al meglio le conoscenze geologiche di terra con quelle ottenute dalle ricerche in mare e ha contribuito a ricostruire stretti e significativi legami cinematici e strutturali nell’evoluzione dei domini principali del Mar Mediterraneo. Per questo, negli ultimi anni, era diventato il punto di riferimento italiano per il Mediterraneo e per alcune zone dell’Atlantico Centrale. Privilegiando i dati oggettivi agli slanci speculativi troppo spinti, basati su assunzioni teoriche o di pura fantasia, ha saputo imprimere al suo contributo scientifico una valenza etica, di critica al costume della ricerca di questi ultimi anni. Anche da questo punto di vista Renzo Sartori è stato l’allievo più aderente al rigore della Scuola del Maestro Raimondo Selli, fondatore della moderna Geologia Marina italiana. Nel campo professionale, Selli e Sartori condividevano una grande stima reciproca, ma non credo sia mai esistita qualche affinità o influenza sul piano umano tra i due studiosi, soprattutto a causa della sensibile differenza di ruoli e di età, che li separava. Infatti, le loro scelte esistenziali e ideali erano molto lontane, così come le posizioni di campo nella politica. Nel...
A. Castellarin (2005). Renzo Sartori's death in Raimondo Selli's twentieth memorial.
Renzo Sartori's death in Raimondo Selli's twentieth memorial
CASTELLARIN, ALBERTO
2005
Abstract
RENZO SARTORI NEL VENTENNALE DELLA SCOMPARSA DI RAIMONDO SELLI Renzo Sartori (1947-2003) è stato uno studioso di grandi capacità e qualità, doti che ha saputo esprimere e manifestare sia come scienziato che come uomo. Nasce a Rovereto (Trento) il 27 Giugno 1947 (trent’anni dopo Raimondo Selli, il suo Maestro); è stroncato, da un attacco cardiaco il 5 Gennaio del 2003, a 55 anni. Renzo Sartori si è laureato a Bologna, in Scienze Geologiche, nel 1970 discutendo una tesi di stratigrafia e tettonica di una zona compresa tra il Castello dei Camosci (Gruppo di Brenta) e il Sarca (Stenico), tesi nella quale è stato seguito da Alberto Castellarin. Nei primi anni dopo la laurea si era occupato di problemi di stratigrafia e tettonica del Trentino occidentale, ottenendo pregevoli risultati: basti pensare agli studi sulle sequenze cicliche dei Calcari Grigi e quelli sul significato della Linea delle Giudicarie Sud. Ma, subito dopo, il suo interesse è stato rivolto alla Geologia Marina, disciplina che ha assorbito totalmente il suo impegno e nella quale ha lasciato tracce indelebili. Ecco i capisaldi della sua attività in questo campo: -- Alla fine degli anni settanta, a bordo della mitica Glomar Challenger (nave oceanica del DSDP, Deep Sea Drilling Project), partecipò al Leg 59, svoltosi nei bacini marginali delle Filippine e nella Fossa delle Marianne, e prese parte agli studi di base di questo importante arco insulare del Pacifico, contribuendo alla sua ricostruzione strutturale e alla definizione della sua cronologia e cinematica di propagazione all’interno delle zone oceaniche antistanti. -- Nel decennio tra la fine degli anni ottanta e il 2000, ha partecipato attivamente agli studi dei grandi sistemi di frattura dell’Atlantico Centrale (Vema fracture zone) e del margine iberico (Arco Betico-Rifano, al largo di Gibilterra) documentando assetti e situazioni stratigrafico-strutturali sconosciuti. -- Negli anni ottanta si è presentato come candidato ideale nella promozione e nel coordinamento di programmi di ricerca internazionali. Tra questi il Leg 107 dell’ODP (Ocean Drilling Progam) dedicato al Tirreno, che lo ha visto tra i più qualificati proponenti e realizzatori. Queste ricerche (decenni di crociere nazionali con mezzi convenzionali, oltre al fondamentale Leg 107) lo hanno portato ad interpretazioni moderne del Tirreno come bacino di retro-arco in via di accrescimento ed espansione, tuttora in corso. Renzo Sartori è stato rappresentante italiano nell’ODP Council, Chairman nel Comitato Scientifico Europeo e, come tale, Membro dell’Executive Committee dell’ODP. E’ stato anche membro autorevole dello Scientific Board dello Structural Model of Italy (1990-1992). Con le sue profonde conoscenze regionali e la sua versatilità, ha saputo coniugare al meglio le conoscenze geologiche di terra con quelle ottenute dalle ricerche in mare e ha contribuito a ricostruire stretti e significativi legami cinematici e strutturali nell’evoluzione dei domini principali del Mar Mediterraneo. Per questo, negli ultimi anni, era diventato il punto di riferimento italiano per il Mediterraneo e per alcune zone dell’Atlantico Centrale. Privilegiando i dati oggettivi agli slanci speculativi troppo spinti, basati su assunzioni teoriche o di pura fantasia, ha saputo imprimere al suo contributo scientifico una valenza etica, di critica al costume della ricerca di questi ultimi anni. Anche da questo punto di vista Renzo Sartori è stato l’allievo più aderente al rigore della Scuola del Maestro Raimondo Selli, fondatore della moderna Geologia Marina italiana. Nel campo professionale, Selli e Sartori condividevano una grande stima reciproca, ma non credo sia mai esistita qualche affinità o influenza sul piano umano tra i due studiosi, soprattutto a causa della sensibile differenza di ruoli e di età, che li separava. Infatti, le loro scelte esistenziali e ideali erano molto lontane, così come le posizioni di campo nella politica. Nel...I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.