Il saggio analizza la traduzione italiana fatta da Tabucchi di un capitolo del suo romanzo "Requiem", scritto in portoghese. Questa traduzione tabucchiana, pubblicata sul Corriere della Sera nell'agosto del 1991 a firma di uno pseudonimo e rimasta perciò a lungo ignota agli studiosi dello scrittore pisano, costituisce uno straordinario documento per rileggere non solo la vicenda editoriale che aveva portato Tabucchi al rifiuto di autotradursi (e non è un caso, infatti, che Requiem sia stato tradotto in italiano da Sergio Vecchio), ma anche il complicato rapporto che si instaura in qualunque autotraduttore fra la propria lingua e la lingua altrui, nonché fra l'originale e la sua versione alloglotta.
La versione di Tabucchi. Appunti su un abbozzo di autotraduzione di Requiem.
MULINACCI, ROBERTO
2013
Abstract
Il saggio analizza la traduzione italiana fatta da Tabucchi di un capitolo del suo romanzo "Requiem", scritto in portoghese. Questa traduzione tabucchiana, pubblicata sul Corriere della Sera nell'agosto del 1991 a firma di uno pseudonimo e rimasta perciò a lungo ignota agli studiosi dello scrittore pisano, costituisce uno straordinario documento per rileggere non solo la vicenda editoriale che aveva portato Tabucchi al rifiuto di autotradursi (e non è un caso, infatti, che Requiem sia stato tradotto in italiano da Sergio Vecchio), ma anche il complicato rapporto che si instaura in qualunque autotraduttore fra la propria lingua e la lingua altrui, nonché fra l'originale e la sua versione alloglotta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.