Virosi e fitoplasmosi del ciclamino in Italia

Il ciclamino (Cyclamen persicum Mill.) (famiglia delle Primulaceae) rappresenta, non solo in Italia, una delle piante da fiore in vaso più note ed apprezzate. Non a caso, ogni anno vengono introdotti sul mercato nuovi ibridi o varietà capaci di soddisfare un pubblico sempre più esigente. Nel 2010, ad esempio, alcune delle tante novità sono state il ciclamino Super Series Michelangelo F1 “Dark Salmon Pink”, nel 2011 il “Ranier F1 Pink” ed il Super Series Mammoth F1 “ Red Flamed”, seguiti nel 2012 dalle varietà “Mammoth F1 “Neon Pink” e “Rocolina Deep Purple”. Coltivare il ciclamino non è semplice, soprattutto se si pensa alle molteplici avversità cui è soggetto e, fra queste, non mancano virosi e fitoplasmosi. Considerata la sua importanza economica e la necessità di avere informazioni quanto più dettagliate possibili sugli aspetti sintomatologici, epidemiologici e di profilassi che contraddistinguono queste malattie, è nostra intenzione offrire un quadro completo della “situazione virus e fitoplasmi” in Italia. Fin da ora è opportuno sottolineare come, in realtà, le specie virali che nel mondo sono note infettare il ciclamino sono poche, anche se, alcune di esse, e precisamente i Tospovirus, hanno provocato e continuano a causare malattie gravi e danni economici rilevanti in tutte quelle regioni italiane ove è maggiormente concentrata la produzione in vaso di ciclamino (Liguria, Lombardia, Veneto). Al momento, invece, i fitoplasmi, pur rendendosi responsabili di alterazioni morfologiche e cromatiche soprattutto a livello dei fiori che rendono le piante non più commercializzabili, non sembrano costituire un pericolo per le produzioni. Ciò non toglie che occorra saper riconoscere visivamente queste malattie per potere mettere in atto la profilassi più adeguata: mai, infatti, quando si parla di virus e fitoplasmi, si deve abbassare la guardia.