Nella primavera del 1753 padre Martini compie il suo secondo viaggio a Roma, per concertare le proprie musiche previste per alcune solenni funzioni in occasione della festa dei santi Filippo e Giacomo, e del triduo per la beatificazione di Giuseppe da Copertino, francescano anch’egli. Le musiche ottengono un favorevolissimo riscontro di pubblico; ed è così che il compositore bolognese riceve in via ufficiosa da papa Benedetto XIV, presente alle celebrazioni, l’offerta di assumere l’incarico di maestro nella Cappella Giulia. In via altrettanto ufficiosa padre Martini rifiuta, adducendo motivi di salute. A testimonianza del soggiorno romano rimangono oggi non solo le descrizioni che figurano nelle cronache del tempo, ma anche le musiche allora eseguite, ivi comprese quelle poi appositamente composte per la cappella pontificia più tardi nello stesso anno. Alcune indicazioni sino ad oggi trascurate dagli studiosi consentono infatti di ricostruire in buona parte tale repertorio, le cui musiche sono conservate a Bologna e altrove.
E. Pasquini (2013). «In quell'aria più bassa di Roma»: attorno a un (presunto) incarico a padre Martini. Città del Vaticano : Libreria editrice vaticana.
«In quell'aria più bassa di Roma»: attorno a un (presunto) incarico a padre Martini
PASQUINI, ELISABETTA
2013
Abstract
Nella primavera del 1753 padre Martini compie il suo secondo viaggio a Roma, per concertare le proprie musiche previste per alcune solenni funzioni in occasione della festa dei santi Filippo e Giacomo, e del triduo per la beatificazione di Giuseppe da Copertino, francescano anch’egli. Le musiche ottengono un favorevolissimo riscontro di pubblico; ed è così che il compositore bolognese riceve in via ufficiosa da papa Benedetto XIV, presente alle celebrazioni, l’offerta di assumere l’incarico di maestro nella Cappella Giulia. In via altrettanto ufficiosa padre Martini rifiuta, adducendo motivi di salute. A testimonianza del soggiorno romano rimangono oggi non solo le descrizioni che figurano nelle cronache del tempo, ma anche le musiche allora eseguite, ivi comprese quelle poi appositamente composte per la cappella pontificia più tardi nello stesso anno. Alcune indicazioni sino ad oggi trascurate dagli studiosi consentono infatti di ricostruire in buona parte tale repertorio, le cui musiche sono conservate a Bologna e altrove.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.