A ventiquattro anni di distanza dall’acceso dibattito suscitato dalla pubblicazione dei risultati ottenuti dal gruppo di ricerca di Benveniste e nonostante la grande quantità di articoli scientifici apparsi su riviste internazionali, l’idea che le “ultra-low doses” e le alte diluizioni (HD), tra cui i medicinali omeopatici, possano evidenziare un’attività biologica e farmacologica rimane tuttora “incredibile” per la cosiddetta scienza accademica. Tale scetticismo, che non tiene in considerazione la sempre maggiore diffusione della pratica omeopatica e l’alto livello di soddisfazione dei pazienti, si basa essenzialmente sul fatto che le HD sono soggette ad un processo di diluizione seriale che porta a bassissimi livelli, spesso non misurabili, del principio attivo. Benché il meccanismo d’azione non sia stato ancora del tutto chiarito, le conoscenze su questo argomento “di frontiera” vanno rapidamente consolidandosi, con notevoli implicazioni non solo per la farmacologia, ma anche per la biologia, la fisica e le scienze agrarie ed ambientali. Il XXVI convegno annuale del GIRI (Gruppo Internazionale di Ricerca sull’Infinitesimale), svoltosi a Firenze il 20-22 settembre nel contesto dell’ECIM 2012 (5° Congresso Europeo di Medicina Integrata), è stato organizzato dai nostri gruppi di ricerca dell’Università di Bologna e Verona. Tale congresso ha documentato questo avanzamento delle conoscenze con la presentazione di un nutrito numero di relazioni, tutte di elevata qualità scientifica, di cui alcune particolarmente significative sono compendiate in questa breve rassegna. Il programma del convegno è stato organizzato attorno a quattro assi principali: 1) caratteristiche fisico-chimiche delle HD e ruolo della dinamizzazione, 2) omeopatia e piante: studi in vitro, in planta ed in campo, 3) studi osservazionali ed evidenze cliniche e veterinarie, 4) modelli di laboratorio.
Lucietta Betti, Grazia Trebbi, Debora Olioso, Marta Marzotto, Paolo Bellavite (2013). La ricerca di base può fornire gli strumenti per la comprensione e lo sviluppo dell'omeopatia. MEDICINA NATURALE, 1, 50-55.
La ricerca di base può fornire gli strumenti per la comprensione e lo sviluppo dell'omeopatia
BETTI, LUCIETTA;TREBBI, GRAZIA;
2013
Abstract
A ventiquattro anni di distanza dall’acceso dibattito suscitato dalla pubblicazione dei risultati ottenuti dal gruppo di ricerca di Benveniste e nonostante la grande quantità di articoli scientifici apparsi su riviste internazionali, l’idea che le “ultra-low doses” e le alte diluizioni (HD), tra cui i medicinali omeopatici, possano evidenziare un’attività biologica e farmacologica rimane tuttora “incredibile” per la cosiddetta scienza accademica. Tale scetticismo, che non tiene in considerazione la sempre maggiore diffusione della pratica omeopatica e l’alto livello di soddisfazione dei pazienti, si basa essenzialmente sul fatto che le HD sono soggette ad un processo di diluizione seriale che porta a bassissimi livelli, spesso non misurabili, del principio attivo. Benché il meccanismo d’azione non sia stato ancora del tutto chiarito, le conoscenze su questo argomento “di frontiera” vanno rapidamente consolidandosi, con notevoli implicazioni non solo per la farmacologia, ma anche per la biologia, la fisica e le scienze agrarie ed ambientali. Il XXVI convegno annuale del GIRI (Gruppo Internazionale di Ricerca sull’Infinitesimale), svoltosi a Firenze il 20-22 settembre nel contesto dell’ECIM 2012 (5° Congresso Europeo di Medicina Integrata), è stato organizzato dai nostri gruppi di ricerca dell’Università di Bologna e Verona. Tale congresso ha documentato questo avanzamento delle conoscenze con la presentazione di un nutrito numero di relazioni, tutte di elevata qualità scientifica, di cui alcune particolarmente significative sono compendiate in questa breve rassegna. Il programma del convegno è stato organizzato attorno a quattro assi principali: 1) caratteristiche fisico-chimiche delle HD e ruolo della dinamizzazione, 2) omeopatia e piante: studi in vitro, in planta ed in campo, 3) studi osservazionali ed evidenze cliniche e veterinarie, 4) modelli di laboratorio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.