Scopo del lavoro [gruppo sperimentale (235 soggetti) e gruppo di controllo (200 soggetti)], realizzato nelle scuole elementari di Bologna e Modena (età cronologica 9-10 anni, classi di riferimento 4 e 5), era verificare se la metodologia della multilateralità orientata, realizzata attraverso la polisportività, fosse realmente utile per migliorare i processi mentali realtivi all'apprendimento e al controllo dei movimenti. Una serie di test coordinativi, iniziali e finali, e di aprendimento a prima vista, solo finali, sono stati somministrati secondo il protocollo di standardizzazione delle prove stesse. La metodologia dell'analisi dei risultati è avventua attraverso l'utilizzo del t-test (2 campioni accoppiati per medie) per i test coordinativi e del t-test (2 matrici a una coda tipo2) per i test di apprendimento a prima vista. I risultati attestano un sensibile miglioramento nei gruppi sperimentali rispetto a quelli di controllo. Il manifestarsi estemporaneo dei processi di apprendimento, attraverso l'apprendimento a prima vista, volutamente ricercato, ha evidenziato come sia coerente con l'ipotesi dell'attività diferenziata di multiliteralità orientata rispetto a quella estensiva. Lo studio condotto, pur non fornendo risposte definitive sul complesso problema dell'apprendimento motorio, spesso relegato a studi di laboratorio e raramente a studi sul campo, fornisce indicazioni interessanti sull'uso del concetto pedagogico di multilateralità. L'apprendimento, il controllo, l'adattamento dei movimenti, richiedono un intervento consapevole del soggetto che deve essere stimolato con una didattica adeguata e mirata, ad isolare la preponderante azione degli aspetti mentali su quelli motori (automatismi). L'apprendimento a prima vista, più di altre strategie, pone il soggetto in una situazione che, per tempo a disposizione e risorse utilizzabili, richiede un forte impegno intelletivo mirato al controllo motorio ed evidenziabile nella presenza delle caratteristiche che contraddistinguono la prima fase di apprendimento (fase di coordinaziioe grezza) tipicamente sottoposta al controllo corticale volontario.

A.Ceciliani, M. Di Carlo, C. Tentoni (2005). Apprendimento a prima vista. MEDICINA DELLO SPORT, 58, 43-52.

Apprendimento a prima vista

CECILIANI, ANDREA;TENTONI, CLAUDIO
2005

Abstract

Scopo del lavoro [gruppo sperimentale (235 soggetti) e gruppo di controllo (200 soggetti)], realizzato nelle scuole elementari di Bologna e Modena (età cronologica 9-10 anni, classi di riferimento 4 e 5), era verificare se la metodologia della multilateralità orientata, realizzata attraverso la polisportività, fosse realmente utile per migliorare i processi mentali realtivi all'apprendimento e al controllo dei movimenti. Una serie di test coordinativi, iniziali e finali, e di aprendimento a prima vista, solo finali, sono stati somministrati secondo il protocollo di standardizzazione delle prove stesse. La metodologia dell'analisi dei risultati è avventua attraverso l'utilizzo del t-test (2 campioni accoppiati per medie) per i test coordinativi e del t-test (2 matrici a una coda tipo2) per i test di apprendimento a prima vista. I risultati attestano un sensibile miglioramento nei gruppi sperimentali rispetto a quelli di controllo. Il manifestarsi estemporaneo dei processi di apprendimento, attraverso l'apprendimento a prima vista, volutamente ricercato, ha evidenziato come sia coerente con l'ipotesi dell'attività diferenziata di multiliteralità orientata rispetto a quella estensiva. Lo studio condotto, pur non fornendo risposte definitive sul complesso problema dell'apprendimento motorio, spesso relegato a studi di laboratorio e raramente a studi sul campo, fornisce indicazioni interessanti sull'uso del concetto pedagogico di multilateralità. L'apprendimento, il controllo, l'adattamento dei movimenti, richiedono un intervento consapevole del soggetto che deve essere stimolato con una didattica adeguata e mirata, ad isolare la preponderante azione degli aspetti mentali su quelli motori (automatismi). L'apprendimento a prima vista, più di altre strategie, pone il soggetto in una situazione che, per tempo a disposizione e risorse utilizzabili, richiede un forte impegno intelletivo mirato al controllo motorio ed evidenziabile nella presenza delle caratteristiche che contraddistinguono la prima fase di apprendimento (fase di coordinaziioe grezza) tipicamente sottoposta al controllo corticale volontario.
2005
A.Ceciliani, M. Di Carlo, C. Tentoni (2005). Apprendimento a prima vista. MEDICINA DELLO SPORT, 58, 43-52.
A.Ceciliani; M. Di Carlo; C. Tentoni
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