Corpi di moda Deborah Turbeville, Bettina Rheims, Vanessa Beecroft (edizioni Museo di Fotografia Contemporanea, Milano 2012) Dopo essersi già in passato occupata del rapporto tra arte, moda e corpo femminile (vedi il suo saggio Cindy Sherman: la moda “contro” contenuto nella raccolta Obiettivo Moda. Ricognizioni sulla fotografia di moda contemporanea), Alessandra Olivares torna a occuparsi di un territorio di grande interesse e fascino come quello che vede affermate artiste, quali Turbeville, Rheims e Beecroft, alle prese con il modo tramite il quale la moda guarda al corpo delle donne. Ben lontana dal limitarsi al descrivere lavori e commentare scelte poetiche in modo superficiale, Olivares aggredisce il tema partendo da una serrata analisi, poggiante sulle teorie di genere, sulla storia del corpo delle donne nell’arte e sulla delicata questione dell’assunzione di questo soggetto da parte delle donne artiste: sparuto e isolato gruppo elitario in passato e invece grande avanguardia sperimentale dagli anni Sessanta e Settanta a oggi. Trovando spazio anche per commentare il video Il corpo delle donne di Lorella Zanardo, che ha recentemente riacceso l’attenzione del pubblico sull’uso che i media (e in specie la televisione) fanno dell’ostensione corporale delle donne, Alessandra Olivares passa poi a verificare puntualmente le storie di tre grandi artiste, Deborah Turbeville, Bettina Rheims e Vanessa Beecroft, che si potrebbe dire abbiano firmato un patto col diavolo. Quale mondo è infatti più dominato dall’uso dell’immagine dei corpi femminili di quello della moda? Quale dimensione, più di quella del fashion, gioca proprio nell’immedesimazione con realtà immaginifiche, fantastiche inarrivabili? Poggiando la sua riflessione su solide e consolidate teorie della fotografia, Olivares ci conduce a scoprire come risolvano questi dubbi tre artiste che fotografano i corpi di moda di altre donne.

Corpi di moda

MUZZARELLI, FEDERICA
2013

Abstract

Corpi di moda Deborah Turbeville, Bettina Rheims, Vanessa Beecroft (edizioni Museo di Fotografia Contemporanea, Milano 2012) Dopo essersi già in passato occupata del rapporto tra arte, moda e corpo femminile (vedi il suo saggio Cindy Sherman: la moda “contro” contenuto nella raccolta Obiettivo Moda. Ricognizioni sulla fotografia di moda contemporanea), Alessandra Olivares torna a occuparsi di un territorio di grande interesse e fascino come quello che vede affermate artiste, quali Turbeville, Rheims e Beecroft, alle prese con il modo tramite il quale la moda guarda al corpo delle donne. Ben lontana dal limitarsi al descrivere lavori e commentare scelte poetiche in modo superficiale, Olivares aggredisce il tema partendo da una serrata analisi, poggiante sulle teorie di genere, sulla storia del corpo delle donne nell’arte e sulla delicata questione dell’assunzione di questo soggetto da parte delle donne artiste: sparuto e isolato gruppo elitario in passato e invece grande avanguardia sperimentale dagli anni Sessanta e Settanta a oggi. Trovando spazio anche per commentare il video Il corpo delle donne di Lorella Zanardo, che ha recentemente riacceso l’attenzione del pubblico sull’uso che i media (e in specie la televisione) fanno dell’ostensione corporale delle donne, Alessandra Olivares passa poi a verificare puntualmente le storie di tre grandi artiste, Deborah Turbeville, Bettina Rheims e Vanessa Beecroft, che si potrebbe dire abbiano firmato un patto col diavolo. Quale mondo è infatti più dominato dall’uso dell’immagine dei corpi femminili di quello della moda? Quale dimensione, più di quella del fashion, gioca proprio nell’immedesimazione con realtà immaginifiche, fantastiche inarrivabili? Poggiando la sua riflessione su solide e consolidate teorie della fotografia, Olivares ci conduce a scoprire come risolvano questi dubbi tre artiste che fotografano i corpi di moda di altre donne.
2013
F.Muzzarelli
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/199331
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