Nelle opere di Diderot philosophe, Socrate assolve a diverse funzioni semantiche e simboliche, e interpreta vari ruoli concettuali. Diderot, infatti, poco preoccupato dell'erudizione e poco sensibile alla superstizione dell'antichità della sua epoca, ma lettore appassionato dei dialoghi platonici e, attraverso Brucker, in familiarità con altre fonti socratiche - Aristofane, Plutarco, Diogene Laerzio, Senofonte -, affida la figura del filosofo antico più spesso alla dinamica e alla virtù edificante del dramma che all'analisi concettuale del pensiero, ed elegge più volentieri il genere della drammatizzazione della dottrina che la forma dell'esegesi testuale. Almeno fino all'articolo "Philosophie socratique" dell'Encyclopédie, allorchè, molto dopo l'esercizio filologico di gioventù nella prigione di Vincennes, i doveri della dossografia e il metodo critico della storiografia lo conducono a una franca discussione e a una riflessione distaccata sull'identità determinata della figura di Socrate e sullo spessore dottrinale del suo mito. Che lentamente va scomparendo dalle pagine di Diderot, il rinvio al saggio di Atene diventando sempre più raro, sempre più generale e generico: Socrate sarà allora un topos edificante della filosofia morale, e sempre meno un filosofo vivo e presente.
Titolo: | Diderot e l'imitazione di Socrate |
Autore/i: | SPALLANZANI, MARIAFRANCA |
Autore/i Unibo: | |
Anno: | 2004 |
Titolo del libro: | Socrate in Occidente |
Pagina iniziale: | 173 |
Pagina finale: | 188 |
Abstract: | Nelle opere di Diderot philosophe, Socrate assolve a diverse funzioni semantiche e simboliche, e interpreta vari ruoli concettuali. Diderot, infatti, poco preoccupato dell'erudizione e poco sensibile alla superstizione dell'antichità della sua epoca, ma lettore appassionato dei dialoghi platonici e, attraverso Brucker, in familiarità con altre fonti socratiche - Aristofane, Plutarco, Diogene Laerzio, Senofonte -, affida la figura del filosofo antico più spesso alla dinamica e alla virtù edificante del dramma che all'analisi concettuale del pensiero, ed elegge più volentieri il genere della drammatizzazione della dottrina che la forma dell'esegesi testuale. Almeno fino all'articolo "Philosophie socratique" dell'Encyclopédie, allorchè, molto dopo l'esercizio filologico di gioventù nella prigione di Vincennes, i doveri della dossografia e il metodo critico della storiografia lo conducono a una franca discussione e a una riflessione distaccata sull'identità determinata della figura di Socrate e sullo spessore dottrinale del suo mito. Che lentamente va scomparendo dalle pagine di Diderot, il rinvio al saggio di Atene diventando sempre più raro, sempre più generale e generico: Socrate sarà allora un topos edificante della filosofia morale, e sempre meno un filosofo vivo e presente. |
Data prodotto definitivo in UGOV: | 4-ott-2005 |
Data stato definitivo: | 27-ago-2018 |
Appare nelle tipologie: | 2.01 Capitolo / saggio in libro |