Le barriere paramassi sono strutture perlopiù metalliche installate lungo un versante allo scopo di intercettare la caduta di blocchi di roccia e di arrestarli dissipandone, all’impatto, l’elevata energia cinetica. Esse rientrano tra i sistemi di protezione passiva per la messa in sicurezza di insediamenti ed infrastrutture e sono sempre più impiegate nelle procedure di analisi e mitigazione del rischio da frane di crollo, anche grazie al loro relativamente basso impatto ambientale ed alle loro semplici modalità di installazione e manutenzione. Un primo importante passo verso l’utilizzo di barriere paramassi opportunamente dimensionate e certificate è stato effettuato con la recente approvazione della Linea Guida europea, che ha consentito di standardizzare le relative procedure di prova in vera grandezza. L’ingegneria geotecnica può e deve svolgere un ruolo di primo piano in molti aspetti che riguardano il loro progetto, in linea con gli indirizzi della più recente normativa tecnica. I modelli fisici e numerici illustrati nel volume consentono di affrontare, tra l’altro, il corretto ed ottimale dimensionamento dei relativi elementi di fondazione e degli ancoraggi, in virtù di una stima il più possibile affidabile delle sollecitazioni cui sono soggetti in condizioni dinamiche e sotto diversi scenari di impatto. Un approccio metodologico consistente può inoltre consentire di affrontare in maniera più accurata la valutazione dell’efficacia delle strutture esistenti, in caso di informazioni disponibili limitate ed in relazione al loro stato di conservazione, ai fini della stima di pericolosità del versante in presenza di opere di difesa.
Guido Gottardi, Laura Govoni (2013). Modellazione e progetto di barriere paramassi. Benevento : Hevelius Edizioni.
Modellazione e progetto di barriere paramassi
GOTTARDI, GUIDO;GOVONI, LAURA
2013
Abstract
Le barriere paramassi sono strutture perlopiù metalliche installate lungo un versante allo scopo di intercettare la caduta di blocchi di roccia e di arrestarli dissipandone, all’impatto, l’elevata energia cinetica. Esse rientrano tra i sistemi di protezione passiva per la messa in sicurezza di insediamenti ed infrastrutture e sono sempre più impiegate nelle procedure di analisi e mitigazione del rischio da frane di crollo, anche grazie al loro relativamente basso impatto ambientale ed alle loro semplici modalità di installazione e manutenzione. Un primo importante passo verso l’utilizzo di barriere paramassi opportunamente dimensionate e certificate è stato effettuato con la recente approvazione della Linea Guida europea, che ha consentito di standardizzare le relative procedure di prova in vera grandezza. L’ingegneria geotecnica può e deve svolgere un ruolo di primo piano in molti aspetti che riguardano il loro progetto, in linea con gli indirizzi della più recente normativa tecnica. I modelli fisici e numerici illustrati nel volume consentono di affrontare, tra l’altro, il corretto ed ottimale dimensionamento dei relativi elementi di fondazione e degli ancoraggi, in virtù di una stima il più possibile affidabile delle sollecitazioni cui sono soggetti in condizioni dinamiche e sotto diversi scenari di impatto. Un approccio metodologico consistente può inoltre consentire di affrontare in maniera più accurata la valutazione dell’efficacia delle strutture esistenti, in caso di informazioni disponibili limitate ed in relazione al loro stato di conservazione, ai fini della stima di pericolosità del versante in presenza di opere di difesa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.