IL CONTROLLO DEL DOLORE POSTOPERATORIO NELLA CHIRURGIA GENERALE Obiettivo. Nonostante siano disponibili diverse tecniche per il controllo del dolore post-operatorio (DPO), tale controllo non risulta sempre adeguato. Scopo dello studio era di analizzare l’appropriatezza delle tecniche di analgesia adoperate nella nostra pratica in relazione al tipo di chirurgia e all’intensità attesa del dolore. Materiali e metodi. È stato condotto uno studio retrospettivo su 3511 pazienti trattati chirurgicamente dal Gennaio 2004 al Dicembre 2012 presso il reparto di Chirurgia Generale dell’AUOP di Bologna e che sono stati seguiti, per il controllo del DPO, per almeno 48h dall’Acute Pain Service del Policlinico. L’efficacia delle metodiche antalgiche utilizzate è stata valutata indagando la relazione tra, il tipo di chirurgia generale, i protocolli utilizzati e l’intensità del dolore valutato 3 volte die sia in condizioni statiche che dinamiche. A tale scopo sono stati individuati 9 cluster di chirurgia in base all’intervento effettuato e la relativa intensità attesa del dolore postoperatorio. Risultati. Dei n=3511 pazienti presi in esame, il 57,9% (n=2034) erano donne; l’età media era di 58,7 (±15,3) anni. Complessivamente i trattamenti per il DPO erano: somministrazione e.v. continua mediante elastomero di morfina o tramadolo + non oppiaceo 58,7% (n=2062 pazienti); analgesia e.v. a orari fissi (per lo più Paracetamolo) 29,7% (n=1044); morfina e.v. mediante pompa PCA 5,6% (n=197); analgesia peridurale con anestetici locali e oppiacei 5,9% (n=208). La mediana della VAS in condizioni statiche e dinamiche è stata rispettivamente di VAS(s)=3 e VAS(d)=4 alla 1° ora, VAS(s)=2 e VAS(d)=3 all’8°ora e VAS(s)=1 e VAS(d)=2 alla 48°ora. Discussione e conclusioni. Dall’analisi emerge come nella chirurgia ad alto rischio di dolore severo, come nella chirurgia gastrica e colecistectomia laparotomica, tutte le metodiche utilizzate non hanno garantito livelli di VAS ottimali; l’utilizzo della PCA e l’analgesia peridurale hanno dimostrato maggior efficacia rispetto ad altri protocolli. L’utilizzo ad orari fissi di tramadolo, paracetamolo oppure la somministrazione continua e.v., con elastomero, di tramadoloc o di morfina ha ottenuto ottimi risultati nei pazienti sottoposti a chirurgia con rischio di dolore moderato, come nella emorroidectomia. Nei casi sottoposti a chirurgia a rischio di dolore lieve, come nella quadrantectomia della mammella, la somministrazione endovenosa di analgesici ad orari fissi ha mostrato pari efficacia all’utilizzo della pompa elastomerica. Nonostante la disponibilità di numerose linee guida e protocolli mirati al controllo del DPO, nella pratica clinica quotidiana tale obiettivo è ancora un’ardua sfida 1; attenta pianificazione della strategia antalgica da utilizzare e accurato monitoraggio mediante un servizio di APS può garantire risultati migliori 2. Bibliografia 1. Neugebauer EA, Wilkinson RC, Kehlet H et al. PROSPECT: a practical method for formulating evidence-based expert recommendations for the management of postoperative pain. Surg.Endosc. 2007;21:1047-53. 2. Samolsky Dekel BG, Melotti RM, Carosi F et al. Major abdominal surgery and postoperative pain control: are protocols enough? Transplant Proc. 2008;40: 1218-20.

IL CONTROLLO DEL DOLORE POSTOPERATORIO NELLA CHIRURGIA GENERALE

SAMOLSKY DEKEL, BOAZ GEDALIAHU;MELOTTI, RITA MARIA;DI NINO, GIANFRANCO
2013

Abstract

IL CONTROLLO DEL DOLORE POSTOPERATORIO NELLA CHIRURGIA GENERALE Obiettivo. Nonostante siano disponibili diverse tecniche per il controllo del dolore post-operatorio (DPO), tale controllo non risulta sempre adeguato. Scopo dello studio era di analizzare l’appropriatezza delle tecniche di analgesia adoperate nella nostra pratica in relazione al tipo di chirurgia e all’intensità attesa del dolore. Materiali e metodi. È stato condotto uno studio retrospettivo su 3511 pazienti trattati chirurgicamente dal Gennaio 2004 al Dicembre 2012 presso il reparto di Chirurgia Generale dell’AUOP di Bologna e che sono stati seguiti, per il controllo del DPO, per almeno 48h dall’Acute Pain Service del Policlinico. L’efficacia delle metodiche antalgiche utilizzate è stata valutata indagando la relazione tra, il tipo di chirurgia generale, i protocolli utilizzati e l’intensità del dolore valutato 3 volte die sia in condizioni statiche che dinamiche. A tale scopo sono stati individuati 9 cluster di chirurgia in base all’intervento effettuato e la relativa intensità attesa del dolore postoperatorio. Risultati. Dei n=3511 pazienti presi in esame, il 57,9% (n=2034) erano donne; l’età media era di 58,7 (±15,3) anni. Complessivamente i trattamenti per il DPO erano: somministrazione e.v. continua mediante elastomero di morfina o tramadolo + non oppiaceo 58,7% (n=2062 pazienti); analgesia e.v. a orari fissi (per lo più Paracetamolo) 29,7% (n=1044); morfina e.v. mediante pompa PCA 5,6% (n=197); analgesia peridurale con anestetici locali e oppiacei 5,9% (n=208). La mediana della VAS in condizioni statiche e dinamiche è stata rispettivamente di VAS(s)=3 e VAS(d)=4 alla 1° ora, VAS(s)=2 e VAS(d)=3 all’8°ora e VAS(s)=1 e VAS(d)=2 alla 48°ora. Discussione e conclusioni. Dall’analisi emerge come nella chirurgia ad alto rischio di dolore severo, come nella chirurgia gastrica e colecistectomia laparotomica, tutte le metodiche utilizzate non hanno garantito livelli di VAS ottimali; l’utilizzo della PCA e l’analgesia peridurale hanno dimostrato maggior efficacia rispetto ad altri protocolli. L’utilizzo ad orari fissi di tramadolo, paracetamolo oppure la somministrazione continua e.v., con elastomero, di tramadoloc o di morfina ha ottenuto ottimi risultati nei pazienti sottoposti a chirurgia con rischio di dolore moderato, come nella emorroidectomia. Nei casi sottoposti a chirurgia a rischio di dolore lieve, come nella quadrantectomia della mammella, la somministrazione endovenosa di analgesici ad orari fissi ha mostrato pari efficacia all’utilizzo della pompa elastomerica. Nonostante la disponibilità di numerose linee guida e protocolli mirati al controllo del DPO, nella pratica clinica quotidiana tale obiettivo è ancora un’ardua sfida 1; attenta pianificazione della strategia antalgica da utilizzare e accurato monitoraggio mediante un servizio di APS può garantire risultati migliori 2. Bibliografia 1. Neugebauer EA, Wilkinson RC, Kehlet H et al. PROSPECT: a practical method for formulating evidence-based expert recommendations for the management of postoperative pain. Surg.Endosc. 2007;21:1047-53. 2. Samolsky Dekel BG, Melotti RM, Carosi F et al. Major abdominal surgery and postoperative pain control: are protocols enough? Transplant Proc. 2008;40: 1218-20.
2013
B.G. Samolsky Dekel; K. Debicka; S. Ghedini; F. Marsigli; F. Salaroli; G. Stipa; R.M. Melotti; GF Di Nino
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/189182
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