La violenta dissoluzione della Repubblica federale socialista jugoslava ha condotto alla nascita di nuove nazioni e nuovi nazionalismi, ma cosa è rimasto del sentimento di appartenenza all’identità (politica e culturale) jugoslava a distanza di più un decennio dalla definitiva scomparsa della Jugoslavia? Quali sono le forme di sopravvivenza e di trasformazione di quelle memorie, a fronte della sparizione delle tracce materiali dei vecchi memoryscapes? E quali sono, invece, gli effetti passionali generati dal rischio di accelerazione dell’oblio causato dalla distruzione delle tracce? I processi di (re-)invenzione e di (ri-)costruzione di una sopravvissuta memoria collettiva jugoslava verranno indagati attraverso un’analisi del cosiddetto fenomeno della jugonostalgija, termine utilizzato per indicare appunto il diffuso atteggiamento di nostalgia per il passato jugoslavo. Come spiegare questa disposizione quasi di rimpianto verso un passato caratterizzato dalla presenza di quello che viene spesso considerato come un regime autoritario e repressivo? O meglio, come rendere conto del radicamento di una “dominante emo- tiva” nostalgica in una memoria collettiva che ha subìto trasformazioni repentine e violente, come nel caso dell’ex-Jugoslavia? E quali tratti assume tale disposizione patemica, considerato che la “jugonostalgia” pare rivolgersi soprattutto a determinati aspetti “culturali” della semiosfera jugoslava (musica, film, trasmissioni televisive, prodotti di consumo)? A partire da un corpus d’analisi costituito soprattutto da siti-web esplicitamente “jugonostalgici” o che si focalizzano sul passato socialista dei paesi sorti sulle ceneri della Jugoslavia, si proverà a indagare dalla prospettiva di una semiotica della cultura alcuni dei meccanismi semiotici di funzionamento delle “passioni ideologiche della memoria”.
Mazzucchelli, F. (2012). Vintage Ideologies. Attorno al fenomeno della jugonostalgija nel Web. E/C, 11/12, 105-111.
Vintage Ideologies. Attorno al fenomeno della jugonostalgija nel Web
MAZZUCCHELLI, FRANCESCO
2012
Abstract
La violenta dissoluzione della Repubblica federale socialista jugoslava ha condotto alla nascita di nuove nazioni e nuovi nazionalismi, ma cosa è rimasto del sentimento di appartenenza all’identità (politica e culturale) jugoslava a distanza di più un decennio dalla definitiva scomparsa della Jugoslavia? Quali sono le forme di sopravvivenza e di trasformazione di quelle memorie, a fronte della sparizione delle tracce materiali dei vecchi memoryscapes? E quali sono, invece, gli effetti passionali generati dal rischio di accelerazione dell’oblio causato dalla distruzione delle tracce? I processi di (re-)invenzione e di (ri-)costruzione di una sopravvissuta memoria collettiva jugoslava verranno indagati attraverso un’analisi del cosiddetto fenomeno della jugonostalgija, termine utilizzato per indicare appunto il diffuso atteggiamento di nostalgia per il passato jugoslavo. Come spiegare questa disposizione quasi di rimpianto verso un passato caratterizzato dalla presenza di quello che viene spesso considerato come un regime autoritario e repressivo? O meglio, come rendere conto del radicamento di una “dominante emo- tiva” nostalgica in una memoria collettiva che ha subìto trasformazioni repentine e violente, come nel caso dell’ex-Jugoslavia? E quali tratti assume tale disposizione patemica, considerato che la “jugonostalgia” pare rivolgersi soprattutto a determinati aspetti “culturali” della semiosfera jugoslava (musica, film, trasmissioni televisive, prodotti di consumo)? A partire da un corpus d’analisi costituito soprattutto da siti-web esplicitamente “jugonostalgici” o che si focalizzano sul passato socialista dei paesi sorti sulle ceneri della Jugoslavia, si proverà a indagare dalla prospettiva di una semiotica della cultura alcuni dei meccanismi semiotici di funzionamento delle “passioni ideologiche della memoria”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.