Il saggio analizza il "principio della maggior felicità per il maggior numero" formulato da Jeremy Bentham e gli usi di questa formula proposti da Robert Owen e William Thompson, per mostrare le trasformazioni di cui fanno esperienza la scienza e l'arte del governo tra il XVIII e il XIX secolo. Si sostiene che il passaggio da una concezione della società come diritto individuale a una concezione della società come aggregato delle utilità individuali riflette una comprensione della società come spazio caratterizzato da leggi che possono essere oggetto di una scienza specifica e autonoma. A partire da questa comprensione, il governo è pensato come un'"arte della felicità sociale", una modalità di gestire e organizzare le capacità produttive della società, mentre la democrazia diventa la forma politica della sovranità sociale.
Organizzare l'utile. Arte della felicità e scienza sociale in Gran Bretagna (1776-1824)
RUDAN, PAOLA
2013
Abstract
Il saggio analizza il "principio della maggior felicità per il maggior numero" formulato da Jeremy Bentham e gli usi di questa formula proposti da Robert Owen e William Thompson, per mostrare le trasformazioni di cui fanno esperienza la scienza e l'arte del governo tra il XVIII e il XIX secolo. Si sostiene che il passaggio da una concezione della società come diritto individuale a una concezione della società come aggregato delle utilità individuali riflette una comprensione della società come spazio caratterizzato da leggi che possono essere oggetto di una scienza specifica e autonoma. A partire da questa comprensione, il governo è pensato come un'"arte della felicità sociale", una modalità di gestire e organizzare le capacità produttive della società, mentre la democrazia diventa la forma politica della sovranità sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.