In questo contributo si è inteso sottoporre ad attenta analisi la complessa vicenda istituzionale che è successivamente sfociata nella sentenza n. 81 del 2012 della Corte costituzionale. In particolare si è analizzata la corposa giurisprudenza amministrativa con la quale si era da più parti pervenuti all'annullamento dei decreti di nomina di Giunte regionali per il mancato rispetto del principio della parità di genere, così come stabilito dal dettato costituzionale e così come ripreso da numerosi Statuti regionali. Alla Corte costituzionale la questione è pervenuta con specifico riguardo al fatto se la detta nomina integrasse atto politico o atto amministrativo. Il dato di estremo interesse, sul qual e ci si è soffermati consiste nella circostanza che la Consulta, pur dichiarando il ricorso inammissibile, precisa che gli Statuti regionali hanno valenza giuridica e che quindi le disposizioni in essi contenute dovranno avere un certo margine di vincolatività e precettività. Risolvendo così la problematica in ordine alla natura programmatica o precettiva delle relative disposizioni.
M. Belletti (2012). «Torniamo allo Statuto»... regionale. La rappresentanza di genere nelle Giunte regionali tra atto politico, atto di alta amministrazione e immediata precettività delle disposizioni statutarie. LE REGIONI, 5-6/2012(5-6/2012), 1016-1037 [10.1443/74032].
«Torniamo allo Statuto»... regionale. La rappresentanza di genere nelle Giunte regionali tra atto politico, atto di alta amministrazione e immediata precettività delle disposizioni statutarie
BELLETTI, MICHELE
2012
Abstract
In questo contributo si è inteso sottoporre ad attenta analisi la complessa vicenda istituzionale che è successivamente sfociata nella sentenza n. 81 del 2012 della Corte costituzionale. In particolare si è analizzata la corposa giurisprudenza amministrativa con la quale si era da più parti pervenuti all'annullamento dei decreti di nomina di Giunte regionali per il mancato rispetto del principio della parità di genere, così come stabilito dal dettato costituzionale e così come ripreso da numerosi Statuti regionali. Alla Corte costituzionale la questione è pervenuta con specifico riguardo al fatto se la detta nomina integrasse atto politico o atto amministrativo. Il dato di estremo interesse, sul qual e ci si è soffermati consiste nella circostanza che la Consulta, pur dichiarando il ricorso inammissibile, precisa che gli Statuti regionali hanno valenza giuridica e che quindi le disposizioni in essi contenute dovranno avere un certo margine di vincolatività e precettività. Risolvendo così la problematica in ordine alla natura programmatica o precettiva delle relative disposizioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.