L’articolo parte da un bilancio delle iniziative di dibattito e di mobilitazione contro l’invasione americana dell’Iraq che nella primavera del 2003 furono organizzate dalla Facoltà di Scienze della Formazione di Bologna. Vi si sviluppa una riflessione teorica sulla possibilità di approntare strumenti intellettuali e didattici per poter contrastare l’attuale tendenza ultra-militarista nelle relazioni internazionali. Il problema fondamentale è come inventare nuovi criteri politici per poter pensare e prescrivere un “limite” alla guerra. La “pace”, per quanto coralmente invocata, non può essere considerata uno “strumento”, ma è un obbiettivo, il quale peraltro è perseguibile solo mediante la politica. Solo re-inventando una politica capace di prescrivere efficacemente una riduzione delle disuguaglianze si può sperare di limitare la guerra e di trasformare la guerra in pace, ma è appunto questa la difficoltà maggiore oggi.
Si può contrastare questa guerra?
RUSSO, ALESSANDRO
2004
Abstract
L’articolo parte da un bilancio delle iniziative di dibattito e di mobilitazione contro l’invasione americana dell’Iraq che nella primavera del 2003 furono organizzate dalla Facoltà di Scienze della Formazione di Bologna. Vi si sviluppa una riflessione teorica sulla possibilità di approntare strumenti intellettuali e didattici per poter contrastare l’attuale tendenza ultra-militarista nelle relazioni internazionali. Il problema fondamentale è come inventare nuovi criteri politici per poter pensare e prescrivere un “limite” alla guerra. La “pace”, per quanto coralmente invocata, non può essere considerata uno “strumento”, ma è un obbiettivo, il quale peraltro è perseguibile solo mediante la politica. Solo re-inventando una politica capace di prescrivere efficacemente una riduzione delle disuguaglianze si può sperare di limitare la guerra e di trasformare la guerra in pace, ma è appunto questa la difficoltà maggiore oggi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.