Suonare con il Continuator è un'"esperienza ottimale"?.

Suonare con il Continuator è una "esperienza ottimale"? Questo il quesito alla base del presente studio, realizzato all’interno del progetto di ricerca DiaMuse sull’interazione tra i bambini e un sistema musicale interattivo, il Continuator (Pachet 2003), condotto presso l'Università di Bologna in collaborazione con SONY-Computer Science Laboratory di Parigi (Addessi & Pachet 2004, 2005). I primi risultati sperimentali hanno mostrato che, durante l’interazione con il sistema, i bambini hanno raggiunto alti livelli di “ben-essere”, di piacere e creatività, molto simili a quelli descritti da Csikszentmihalyi (1990) nella Teoria del Flow. In questo articolo viene descritta un’osservazione svolta sui materiali video raccolti durante la sperimentazione, per analizzare sistematicamente la presenza degli stati emotivi descritti dalla Teoria del Flow nelle condotte di interazione messe in atto dai bambini. I risultati mostrano la presenza di condotte associabili a tutte le condizioni prese in esame (attenzione mirata, concentrazione, motivazione intrinseca, controllo della situazione, importanza degli obiettivi, eccitamento, cambiamento della percezione del tempo, piacere, coinvolgimento, immediatezza del feedback, socializzazione). Ciò permette di dedurre che l’esperienza sia stata piacevole e significativa dal punto di vista degli apprendimenti e definibile come esperienza ottimale. Lo stato di Flow che il Continuator, in quanto sistema interattivo riflessivo, indurrebbe durante l’interazione sarebbe alla base dello sviluppo della creatività musicale e di uno stile personale di improvvisazione. Questo risultato è di grande importanza, considerando che l’insegnamento dell’improvvisazione è ancora poco affrontato nell’educazione musicale occidentale.