Suoli bruni acidi delle formazioni arenacee silicoclastiche alloctone di età cretacea dell’Appennino bolognese mostrano evidenti situazioni di degrado, dal momento che nell’arco di venti anni si sono assottigliati gli orizzonti organo minerali, fenomeno non sempre dovuto ad effetti di erosione laminare e quindi da ascrivere a possibili cambiamenti delle condizioni climatiche. Quanto questo fenomeno abbia influito sui processi evolutivi all’interno del suolo è stato valutato su tre profili di inceptisuoli dystrici localizzati a quote differenti di cui nel passato erano già state eseguite letture di carattere pedologico e determinazioni chimico fisiche. In tali profili, gli orizzonti A1 ed A2, che nell’insieme presentano spessori variabili dai 10 ai 5 cm in funzione della quota, pur mostrando un indice di umificazione totale (HU) compreso tra il 74 ed il 90%, si differenziano nettamente per il contenuto in carbonio organico (dal 6 all’11% in A1; dal 2,2 all’1,5% in A2) e per il grado di saturazione basica (dal 50% a valori superiori in A1 e al di sotto del 30% in A2). Ciò trova spiegazione nella differente modalità di saturazione del complesso di scambio, prevalentemente da ioni Ca2+ in A1 ed idrogenionica in A2 con conseguente iperacidificazione del mezzo e significative presenze di Al3+ scambiabile. La presenza dello ione Ca2+ rappresenta il risultato dell’azione idrolitica sui nesosilicati del tipo grossularia Ca3Al2[SiO4]3 che costituisce una delle componenti mineralogiche più significative della roccia madre. Viene evidenziato un grado di pedogenesi non spinta e la mancanza di orizzonti con caratteri spodici attraverso la correlazione di alcune forme di Fe ed Al ottenute mediante estrazione selettiva; tuttavia le forme di Fe ed Al estratte in pirofosfato, e quindi per lo più legate alla componente organica, mostrano lievi incrementi al di sotto degli orizzonti A1 nei profili dei suoli collocati a quote più elevate. Le osservazioni così condotte pongono in evidenza come l’esiguo spessore dell’orizzonte A1 e la diminuita protezione da parte degli orizzonti organici siano sintomatici del possibile avvio di fenomeni di lisciviazione tali da provocare nei suoli indagati effetti degradativi in tempi relativamente brevi.

Influenza dei fattori clima e tempo sull’evoluzione di suoli bruni acidi delle formazioni arenacee silicoclastiche alloctone dell’Appennino bolognese / L. Vittori Antisari; G. Vianello; A. Simoni; C. Giovannini. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETA' ITALIANA DELLA SCIENZA DEL SUOLO. - ISSN 0390-4865. - STAMPA. - 54:(2005), pp. 279-286.

Influenza dei fattori clima e tempo sull’evoluzione di suoli bruni acidi delle formazioni arenacee silicoclastiche alloctone dell’Appennino bolognese

VITTORI ANTISARI, LIVIA;VIANELLO, GILMO;SIMONI, ANDREA;
2005

Abstract

Suoli bruni acidi delle formazioni arenacee silicoclastiche alloctone di età cretacea dell’Appennino bolognese mostrano evidenti situazioni di degrado, dal momento che nell’arco di venti anni si sono assottigliati gli orizzonti organo minerali, fenomeno non sempre dovuto ad effetti di erosione laminare e quindi da ascrivere a possibili cambiamenti delle condizioni climatiche. Quanto questo fenomeno abbia influito sui processi evolutivi all’interno del suolo è stato valutato su tre profili di inceptisuoli dystrici localizzati a quote differenti di cui nel passato erano già state eseguite letture di carattere pedologico e determinazioni chimico fisiche. In tali profili, gli orizzonti A1 ed A2, che nell’insieme presentano spessori variabili dai 10 ai 5 cm in funzione della quota, pur mostrando un indice di umificazione totale (HU) compreso tra il 74 ed il 90%, si differenziano nettamente per il contenuto in carbonio organico (dal 6 all’11% in A1; dal 2,2 all’1,5% in A2) e per il grado di saturazione basica (dal 50% a valori superiori in A1 e al di sotto del 30% in A2). Ciò trova spiegazione nella differente modalità di saturazione del complesso di scambio, prevalentemente da ioni Ca2+ in A1 ed idrogenionica in A2 con conseguente iperacidificazione del mezzo e significative presenze di Al3+ scambiabile. La presenza dello ione Ca2+ rappresenta il risultato dell’azione idrolitica sui nesosilicati del tipo grossularia Ca3Al2[SiO4]3 che costituisce una delle componenti mineralogiche più significative della roccia madre. Viene evidenziato un grado di pedogenesi non spinta e la mancanza di orizzonti con caratteri spodici attraverso la correlazione di alcune forme di Fe ed Al ottenute mediante estrazione selettiva; tuttavia le forme di Fe ed Al estratte in pirofosfato, e quindi per lo più legate alla componente organica, mostrano lievi incrementi al di sotto degli orizzonti A1 nei profili dei suoli collocati a quote più elevate. Le osservazioni così condotte pongono in evidenza come l’esiguo spessore dell’orizzonte A1 e la diminuita protezione da parte degli orizzonti organici siano sintomatici del possibile avvio di fenomeni di lisciviazione tali da provocare nei suoli indagati effetti degradativi in tempi relativamente brevi.
2005
Influenza dei fattori clima e tempo sull’evoluzione di suoli bruni acidi delle formazioni arenacee silicoclastiche alloctone dell’Appennino bolognese / L. Vittori Antisari; G. Vianello; A. Simoni; C. Giovannini. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETA' ITALIANA DELLA SCIENZA DEL SUOLO. - ISSN 0390-4865. - STAMPA. - 54:(2005), pp. 279-286.
L. Vittori Antisari; G. Vianello; A. Simoni; C. Giovannini
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