Nel progressivo processo di settorializzazione della conoscenza che, a partire dai presupposti teorici avanzati dal progetto culturale illuminista, caratterizza la nascita e lo sviluppo del sapere costruttivo moderno, sono conservate le ragioni che hanno condotto verso una sempre più marcata specializzazione dei corpi disciplinari, inducendo al contempo una graduale separazione tra teoria e prassi, tra le forme della speculazione scientifica e i principi e le regole che attengono al linguaggio delle pratiche applicative. Il modello didattico su cui si è consolidato l’insegnamento nelle scuole di architettura ed ingegneria italiane ha generalmente privilegiato il primo aspetto, lasciando in subordine il secondo, considerato spesso non pertinente al tipo di preparazione e qualificazione professionale di un ingegnere o di un architetto. Al di là dalle ragioni che hanno orientato tale scelta, la questione che viene oggi sollevata da più parti - anche in virtù delle recenti modifiche introdotte negli ordinamenti didattici universitari - riguarda l’opportunità di attivare percorsi formativi e di ricerca nei quali venga rivalutata una forma di conoscenza che non si attesti solo sulla rappresentazione dei contenuti teorici che presiedono alla formulazione ideativa dell’oggetto di studio, o sotto il profilo del comportamento strutturale, nella sua modellazione, ma che riaffermi l’importanza assunta dalla comprensione del dato fisico dell’opera di architettura, indagata sotto il profilo dell’analisi storico-critica e tecnologica, ed anche attraverso un sapere di tipo pratico, ovvero un sapere che si realizza nella dimensione operativa del fare. In questo senso, particolare interesse rivestono gli indirizzi di studio rivolti alla messa in luce del portato conoscitivo conservato nei principi e nelle regole che hanno guidato l’evoluzione storica dei modi del costruire, nella corrispondenza posta tra i paradigmi dell’interpretazione teorica e le istanze dettate dagli strumenti tecnici e realizzativi. Un orizzonte culturale che induce ad istituire possibili correlazioni con l’approccio didattico basato sul modello del Learning by Doing, dove lo spazio fisico del Laboratorio di costruzione assume un ruolo fondamentale sia come strumento pedagogico, sia come veicolo di promozione della ricerca applicata e dello sviluppo qualitativo del lavoro delle maestranze, soprattutto nei settori degli interventi sul costruito storico e della sperimentazione delle tecniche della tradizione costruttiva. Il seminario si propone come un momento di confronto aperto ad accogliere i contributi offerti dalle diverse esperienze svolte in questi anni all’interno di istituzioni didattiche e di ricerca in campo internazionale e riconducibili in particolare ai seguenti ambiti tematici: - Storia e scienza del costruire: pensiero scientifico e sapere tecnico in specifiche vicende appartenenti alla storia della costruzione e dell’architettura. - Teoria e prassi: strumenti di codificazione e trasmissione del sapere sulla costruzione. - I modi del costruire: tradizioni costruttive ed innovazione tecnica. - Le tecniche costruttive premoderne: principi e regole per gli interventi sul costruito storico. - La sperimentazione costruttiva: didattica e ricerca applicata
R.Gulli (2005). Teoria e Pratica del costruire. Saperi, strumenti, modelli. RAVENNA : Edizioni Moderna.
Teoria e Pratica del costruire. Saperi, strumenti, modelli
GULLI, RICCARDO
2005
Abstract
Nel progressivo processo di settorializzazione della conoscenza che, a partire dai presupposti teorici avanzati dal progetto culturale illuminista, caratterizza la nascita e lo sviluppo del sapere costruttivo moderno, sono conservate le ragioni che hanno condotto verso una sempre più marcata specializzazione dei corpi disciplinari, inducendo al contempo una graduale separazione tra teoria e prassi, tra le forme della speculazione scientifica e i principi e le regole che attengono al linguaggio delle pratiche applicative. Il modello didattico su cui si è consolidato l’insegnamento nelle scuole di architettura ed ingegneria italiane ha generalmente privilegiato il primo aspetto, lasciando in subordine il secondo, considerato spesso non pertinente al tipo di preparazione e qualificazione professionale di un ingegnere o di un architetto. Al di là dalle ragioni che hanno orientato tale scelta, la questione che viene oggi sollevata da più parti - anche in virtù delle recenti modifiche introdotte negli ordinamenti didattici universitari - riguarda l’opportunità di attivare percorsi formativi e di ricerca nei quali venga rivalutata una forma di conoscenza che non si attesti solo sulla rappresentazione dei contenuti teorici che presiedono alla formulazione ideativa dell’oggetto di studio, o sotto il profilo del comportamento strutturale, nella sua modellazione, ma che riaffermi l’importanza assunta dalla comprensione del dato fisico dell’opera di architettura, indagata sotto il profilo dell’analisi storico-critica e tecnologica, ed anche attraverso un sapere di tipo pratico, ovvero un sapere che si realizza nella dimensione operativa del fare. In questo senso, particolare interesse rivestono gli indirizzi di studio rivolti alla messa in luce del portato conoscitivo conservato nei principi e nelle regole che hanno guidato l’evoluzione storica dei modi del costruire, nella corrispondenza posta tra i paradigmi dell’interpretazione teorica e le istanze dettate dagli strumenti tecnici e realizzativi. Un orizzonte culturale che induce ad istituire possibili correlazioni con l’approccio didattico basato sul modello del Learning by Doing, dove lo spazio fisico del Laboratorio di costruzione assume un ruolo fondamentale sia come strumento pedagogico, sia come veicolo di promozione della ricerca applicata e dello sviluppo qualitativo del lavoro delle maestranze, soprattutto nei settori degli interventi sul costruito storico e della sperimentazione delle tecniche della tradizione costruttiva. Il seminario si propone come un momento di confronto aperto ad accogliere i contributi offerti dalle diverse esperienze svolte in questi anni all’interno di istituzioni didattiche e di ricerca in campo internazionale e riconducibili in particolare ai seguenti ambiti tematici: - Storia e scienza del costruire: pensiero scientifico e sapere tecnico in specifiche vicende appartenenti alla storia della costruzione e dell’architettura. - Teoria e prassi: strumenti di codificazione e trasmissione del sapere sulla costruzione. - I modi del costruire: tradizioni costruttive ed innovazione tecnica. - Le tecniche costruttive premoderne: principi e regole per gli interventi sul costruito storico. - La sperimentazione costruttiva: didattica e ricerca applicataI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.