Alcuni mesi fa (17 settembre 2012), un articolo pubblicato dal quotidiano britannico The Telegraph e intitolato “Quanti scienziati ci vogliano per fare una scoperta?” ha avviato un’interessante discussione che continua tuttora. Tra le prime reazioni (25 settembre 2012) si registrava quella di Roger Highfield (1958) , PhD in chimica-fisica e direttore degli affari esterni del Science Museum Group. Se la scienza deve ancora motivare, impegnare e prosperare ha bisogno, secondo Highfield, oggi più che mai, di eroi. Sarebbe un disastro fornire una visione della scienza non motivata e presentarla come una marcia incessante di formiche per cui, se uno perisce, il progresso non ne risente. Il presente articolo riassume il dibattito e accosta ai temi odierni due esempi storici. Si riferiscono rispettivamente all’opera di A.L. Lavoisier (Parigi, 1743-1794) e di D.I. Mendeleev (Tobolsk,1834- S. Pietroburgo, 1907).
Gli scienziati di oggi: eroi o formiche?
TADDIA, MARCO
2013
Abstract
Alcuni mesi fa (17 settembre 2012), un articolo pubblicato dal quotidiano britannico The Telegraph e intitolato “Quanti scienziati ci vogliano per fare una scoperta?” ha avviato un’interessante discussione che continua tuttora. Tra le prime reazioni (25 settembre 2012) si registrava quella di Roger Highfield (1958) , PhD in chimica-fisica e direttore degli affari esterni del Science Museum Group. Se la scienza deve ancora motivare, impegnare e prosperare ha bisogno, secondo Highfield, oggi più che mai, di eroi. Sarebbe un disastro fornire una visione della scienza non motivata e presentarla come una marcia incessante di formiche per cui, se uno perisce, il progresso non ne risente. Il presente articolo riassume il dibattito e accosta ai temi odierni due esempi storici. Si riferiscono rispettivamente all’opera di A.L. Lavoisier (Parigi, 1743-1794) e di D.I. Mendeleev (Tobolsk,1834- S. Pietroburgo, 1907).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.