Il saggio propone una riflessione sulle forme di rappresentazione delle favelas e sul ruolo che esse esercitano nella costruzione dell'identità brasiliana. Luogo del male, simbolo anacronico e distopico sorto nel cuore della modernità urbana, la favela è percepita anche come un elemento imprescindibile per il futuro della nazione, portatore dei tratti più autentici e rappresentativi della brasilianità. Al fine di esaminare questa complessa duplicità, si tenterà di stabilire un dialogo tra "Tristes Tropiques" (1955) di Claude Lévi-Strauss, "Brasilien. Ein Land der Zukunft" (1941) di Stefan Zweig e la canzone "Quem te viu, quem te vê" (1966) di Chico Buarque de Hollanda.
BACCHINI L. (2011). Quem te viu, quem te vê... e quem verá. Diálogos brasileiros entre Claude Lévi-Strauss, Stefan Zweig e Chico Buarque de Hollanda. DESIGUALDADE & DIVERSIDADE, 8, 173-189.
Quem te viu, quem te vê... e quem verá. Diálogos brasileiros entre Claude Lévi-Strauss, Stefan Zweig e Chico Buarque de Hollanda
BACCHINI, LUCA
2011
Abstract
Il saggio propone una riflessione sulle forme di rappresentazione delle favelas e sul ruolo che esse esercitano nella costruzione dell'identità brasiliana. Luogo del male, simbolo anacronico e distopico sorto nel cuore della modernità urbana, la favela è percepita anche come un elemento imprescindibile per il futuro della nazione, portatore dei tratti più autentici e rappresentativi della brasilianità. Al fine di esaminare questa complessa duplicità, si tenterà di stabilire un dialogo tra "Tristes Tropiques" (1955) di Claude Lévi-Strauss, "Brasilien. Ein Land der Zukunft" (1941) di Stefan Zweig e la canzone "Quem te viu, quem te vê" (1966) di Chico Buarque de Hollanda.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


