In molte occasioni, operatori professionali di diversa estrazione, ma soprattutto di area sanitaria, sono chiamati a svolgere missioni internazionali umanitarie. Nell’ambito di tali interventi si pone non di rado una questione molto particolare, ma per nulla secondaria: allorché uomini e mezzi appartenenti ad una nazione, si trovino a compiere operazioni, specie in situazioni di emergenza, in un’altra nazione, fuori territorio appunto, entro quale raggio d’azione possono muoversi, senza incorrere in responsabilità? Quali sono gli obblighi che essi debbono rispettare? E in particolare: sono soggetti alle leggi locali? Sono soggetti alle leggi del Paese a cui appartengono? O ad entrambe? Il problema si è posto in diverse occasioni, ed è stato sollevato soprattutto dal personale impegnato nei programmi alimentari: quali regole di igiene vanno applicate e rispettate? E’ evidente che un’applicazione delle norme europee sull’igiene delle produzioni zootecniche (ad esempio), o sulla qualità e conservazione degli alimenti, rischierebbe di provocare la paralisi di molti di quei programmi. D’altra parte, il rischio di incorrere in responsabilità per la mancata applicazione delle norme è avvertito come incombente. A questo tema gli AA dedicano alcune riflessioni.
A. Peli, G. Peccolo, S. Cinotti (2004). I diritti umanitari non hanno confini. ETICA PER LE PROFESSIONI, 2, 103-106.
I diritti umanitari non hanno confini
PELI, ANGELO;PECCOLO, GIAMPAOLO;CINOTTI, STEFANO
2004
Abstract
In molte occasioni, operatori professionali di diversa estrazione, ma soprattutto di area sanitaria, sono chiamati a svolgere missioni internazionali umanitarie. Nell’ambito di tali interventi si pone non di rado una questione molto particolare, ma per nulla secondaria: allorché uomini e mezzi appartenenti ad una nazione, si trovino a compiere operazioni, specie in situazioni di emergenza, in un’altra nazione, fuori territorio appunto, entro quale raggio d’azione possono muoversi, senza incorrere in responsabilità? Quali sono gli obblighi che essi debbono rispettare? E in particolare: sono soggetti alle leggi locali? Sono soggetti alle leggi del Paese a cui appartengono? O ad entrambe? Il problema si è posto in diverse occasioni, ed è stato sollevato soprattutto dal personale impegnato nei programmi alimentari: quali regole di igiene vanno applicate e rispettate? E’ evidente che un’applicazione delle norme europee sull’igiene delle produzioni zootecniche (ad esempio), o sulla qualità e conservazione degli alimenti, rischierebbe di provocare la paralisi di molti di quei programmi. D’altra parte, il rischio di incorrere in responsabilità per la mancata applicazione delle norme è avvertito come incombente. A questo tema gli AA dedicano alcune riflessioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.