L’uomo è l’unico animale che ha occupato la quasi totalità del mondo, con l’eccezione degli ecosistemi più estremi. L’uomo è anche, secondo la fortunata ed abusata definizione di Aristotele, l’animale parlante: cioè l’animale che, più di ogni altro, ha sviluppato un sistema di comunicazione creativo. È possibile stabilire un nesso tra queste due specificità? Questo volume, che rappresenta il seguito naturale di Dialoghi sulle lingue e sul linguaggio (Pàtron, 2011), ripercorre alcuni aspetti cruciali del percorso di sviluppo della facoltà di linguaggio, prendendo le mosse proprio dalla sua presunta unicità nell’ambito del regno animale. E mostrando come le abilità cognitive su cui essa si fonda e che paiono il requisito essenziale per la cosiddetta ‘onnipotenza semantica’ delle lingue umane non siano in realtà caratteristica esclusiva della nostra specie. Naturalmente, la possibilità di ripercorrere a ritroso la storie delle lingue storico-naturali e di ricavare, da esse, elementi in grado di supportare i dati biologici e paleoantropologici nella ricostruzione della genesi della facoltà di linguaggio deve tener conto degli oggettivi limiti di documentazione, dell’evidente squilibrio nella sua distribuzione areale (con il conseguente sbilanciamento a favore di alcune realtà linguistiche, a partire dalle cosiddette ‘lingue classiche’) e del ruolo, cruciale, della scrittura, che, nascendo indipendentemente dalle lingue, quando ne incontra la storia contribuisce ad accrescere il loro potenziale. Questi - e altri - temi vengono affrontati nel volume in una prospettiva interdisciplinare, attraverso la condivisone di dati e modelli di analisi provenienti da ambiti del sapere diversi.
Grandi N. (2013). Introduzione. Bologna : Pàtron.
Introduzione
GRANDI, NICOLA
2013
Abstract
L’uomo è l’unico animale che ha occupato la quasi totalità del mondo, con l’eccezione degli ecosistemi più estremi. L’uomo è anche, secondo la fortunata ed abusata definizione di Aristotele, l’animale parlante: cioè l’animale che, più di ogni altro, ha sviluppato un sistema di comunicazione creativo. È possibile stabilire un nesso tra queste due specificità? Questo volume, che rappresenta il seguito naturale di Dialoghi sulle lingue e sul linguaggio (Pàtron, 2011), ripercorre alcuni aspetti cruciali del percorso di sviluppo della facoltà di linguaggio, prendendo le mosse proprio dalla sua presunta unicità nell’ambito del regno animale. E mostrando come le abilità cognitive su cui essa si fonda e che paiono il requisito essenziale per la cosiddetta ‘onnipotenza semantica’ delle lingue umane non siano in realtà caratteristica esclusiva della nostra specie. Naturalmente, la possibilità di ripercorrere a ritroso la storie delle lingue storico-naturali e di ricavare, da esse, elementi in grado di supportare i dati biologici e paleoantropologici nella ricostruzione della genesi della facoltà di linguaggio deve tener conto degli oggettivi limiti di documentazione, dell’evidente squilibrio nella sua distribuzione areale (con il conseguente sbilanciamento a favore di alcune realtà linguistiche, a partire dalle cosiddette ‘lingue classiche’) e del ruolo, cruciale, della scrittura, che, nascendo indipendentemente dalle lingue, quando ne incontra la storia contribuisce ad accrescere il loro potenziale. Questi - e altri - temi vengono affrontati nel volume in una prospettiva interdisciplinare, attraverso la condivisone di dati e modelli di analisi provenienti da ambiti del sapere diversi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.