Il presente contributo approfondisce alcuni aspetti della sostenibilità urbana. Il primo punto considerato è il rapporto tra sostenibilità e consumo di suolo. Da una parte l’esperienza di Casaclima, l’abitare sostenibile, che ci porta a riflettere su come sia oramai inevitabile ragionare su sistemi abitativi ecocompatibili costruiti però troppo spesso su terreni agricoli; dall’altra il tema del consumo di suolo attraverso l’esempio di Cassinetta di Lugagnano che si pone come priorità quello di costruire sul costruito, di recuperare e riqualificare l’esistente. L’abitare sostenibile e la salvaguardia della terra, oltre ad assicurare una significativa riduzione dei consumi energetici, possono assicurare un processo di recentering urbano (ricentramento urbano). Queste riflessioni muovono dall’ipotesi che “l’unica edilizia sostenibile è quella non costruita”; ipotesi che rimanda alla esigenza di una nuova alleanza tra costruito e agricoltura attraverso il recupero della terra. La città può rappresentare ancora “l’elogio dell’incontro inconsueto” o come ci ricorda sempre Hannerz, la città è lo scenario privilegiato della serendipity, ossia di trovare per caso una cosa mentre se ne cerca un’altra. L'articolo è pubblicato su "Sociologia urbana e rurale" (Franco Angeli), rivista classificata in fascia A che prevede una procedura di doppio referaggio cieco
Mantovani Francesca (2012). Città, sostenibilità e riqualificazione urbana. SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, 99, 152-161 [10.3280/SUR2012-099012].
Città, sostenibilità e riqualificazione urbana
MANTOVANI, FRANCESCA
2012
Abstract
Il presente contributo approfondisce alcuni aspetti della sostenibilità urbana. Il primo punto considerato è il rapporto tra sostenibilità e consumo di suolo. Da una parte l’esperienza di Casaclima, l’abitare sostenibile, che ci porta a riflettere su come sia oramai inevitabile ragionare su sistemi abitativi ecocompatibili costruiti però troppo spesso su terreni agricoli; dall’altra il tema del consumo di suolo attraverso l’esempio di Cassinetta di Lugagnano che si pone come priorità quello di costruire sul costruito, di recuperare e riqualificare l’esistente. L’abitare sostenibile e la salvaguardia della terra, oltre ad assicurare una significativa riduzione dei consumi energetici, possono assicurare un processo di recentering urbano (ricentramento urbano). Queste riflessioni muovono dall’ipotesi che “l’unica edilizia sostenibile è quella non costruita”; ipotesi che rimanda alla esigenza di una nuova alleanza tra costruito e agricoltura attraverso il recupero della terra. La città può rappresentare ancora “l’elogio dell’incontro inconsueto” o come ci ricorda sempre Hannerz, la città è lo scenario privilegiato della serendipity, ossia di trovare per caso una cosa mentre se ne cerca un’altra. L'articolo è pubblicato su "Sociologia urbana e rurale" (Franco Angeli), rivista classificata in fascia A che prevede una procedura di doppio referaggio ciecoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.