Sommario: 1. Il diritto del Sindicatul Pa˘storul cel Bun al riconoscimento della personalità giuridica civile. – 2. Sulla composizione del sindacato: laici e chierici. – 3. Il bilanciamento dei diritti fondamentali: libertà sindacale e autonomia delle Confessioni religiose. – 4. Secolarizzazione delle comunità religiose, gerarchia dei diritti fondamentali e libertà religiosa. L’articolo si inserisce nella più ampia problematica del dissenso all’interno delle Chiese ortodosse dell’Est Europa nelle quali l’associazione a carattere sindacale di ministri di culto appare motivata dall’esistenza di obbiettive ragioni economiche anche relative allo status giuridico dei ministri di culto durante il passato Regime e all’assenza di diritti soprattutto relativi al trattamento pensionistico. Alimenta il contenzioso la differenza di trattamento economico tra gli appartenenti alla gerarchia ecclesiastica e i ministri di culto, soprattutto quelli che operano nelle zone rurali del paese.
F. Botti (2013). Diritto sindacale e confessioni religiose alla luce della giurisprudenza della Corte di Strasburgo Il caso rumeno: «Sindicatul Pa˘storul cel Bun c. Romania». QUADERNI DI DIRITTO E POLITICA ECCLESIASTICA, 1, 171-182 [10.1440/73469].
Diritto sindacale e confessioni religiose alla luce della giurisprudenza della Corte di Strasburgo Il caso rumeno: «Sindicatul Pa˘storul cel Bun c. Romania»
BOTTI, FEDERICA
2013
Abstract
Sommario: 1. Il diritto del Sindicatul Pa˘storul cel Bun al riconoscimento della personalità giuridica civile. – 2. Sulla composizione del sindacato: laici e chierici. – 3. Il bilanciamento dei diritti fondamentali: libertà sindacale e autonomia delle Confessioni religiose. – 4. Secolarizzazione delle comunità religiose, gerarchia dei diritti fondamentali e libertà religiosa. L’articolo si inserisce nella più ampia problematica del dissenso all’interno delle Chiese ortodosse dell’Est Europa nelle quali l’associazione a carattere sindacale di ministri di culto appare motivata dall’esistenza di obbiettive ragioni economiche anche relative allo status giuridico dei ministri di culto durante il passato Regime e all’assenza di diritti soprattutto relativi al trattamento pensionistico. Alimenta il contenzioso la differenza di trattamento economico tra gli appartenenti alla gerarchia ecclesiastica e i ministri di culto, soprattutto quelli che operano nelle zone rurali del paese.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


