La stampa quotidiana e periodica italiana sul finire del 2008 ha ospitato un intenso dibattito relativo alla crisi economica in atto concentrandosi in particolare su due questioni. In primo luogo analisti e commentatori si sono chiesti se la crisi finanziaria avviata dall'esplosione della bolla speculativa di Wall Street, poi proseguita con l'apertura di una vera e propria fase di recessione economica mondiale, possa condurre ad una nuova strutturazione delle dinamiche di politica internazionale e in particolare alla fine dell'egemonia americana, da un punto di vista economico-finanziario, ma anche politico e militare. In sostanza si è molto riflettuto sulla presunta (e per solo ipotetica) fine del "secolo americano". In secondo luogo, e contestualmente a questa riflessione condotta anche sull'onda dell'elezione alla Casa Bianca di Barack Obama, i commentatori italiani hanno seguito con grande attenzione l'operato delle istituzioni europee (Bce, Commissione e Consiglio) nella congiuntura alla ricerca di una possibile "via d'uscita europea" alla crisi. La crisi è apparsa un pericolo ma contestualmente un'opportunità per l'Ue. Dall'attuale rivolgimento in atto potrebbe uscire un'Unione europea più autorevole e finalmente in grado di prendere iniziative concrete, rapide e il più possibile univoche.
Michele Marchi (2008). QUALE EUROPA NELLA CRISI ECOMOMICA? IL DIBATTITO ITALIANO A FINE 2008. EUROPRESSRESEARCH, 6/2008, 1-6.
QUALE EUROPA NELLA CRISI ECOMOMICA? IL DIBATTITO ITALIANO A FINE 2008
MARCHI, MICHELE
2008
Abstract
La stampa quotidiana e periodica italiana sul finire del 2008 ha ospitato un intenso dibattito relativo alla crisi economica in atto concentrandosi in particolare su due questioni. In primo luogo analisti e commentatori si sono chiesti se la crisi finanziaria avviata dall'esplosione della bolla speculativa di Wall Street, poi proseguita con l'apertura di una vera e propria fase di recessione economica mondiale, possa condurre ad una nuova strutturazione delle dinamiche di politica internazionale e in particolare alla fine dell'egemonia americana, da un punto di vista economico-finanziario, ma anche politico e militare. In sostanza si è molto riflettuto sulla presunta (e per solo ipotetica) fine del "secolo americano". In secondo luogo, e contestualmente a questa riflessione condotta anche sull'onda dell'elezione alla Casa Bianca di Barack Obama, i commentatori italiani hanno seguito con grande attenzione l'operato delle istituzioni europee (Bce, Commissione e Consiglio) nella congiuntura alla ricerca di una possibile "via d'uscita europea" alla crisi. La crisi è apparsa un pericolo ma contestualmente un'opportunità per l'Ue. Dall'attuale rivolgimento in atto potrebbe uscire un'Unione europea più autorevole e finalmente in grado di prendere iniziative concrete, rapide e il più possibile univoche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.