Il saggio ricostruisce gli sviluppi della comunicazione politica determinatisi in Francia nella fase finale della Quarta Repubblica, rivolgendo un’attenzione particolare alla progressiva acquisizione di legittimità da parte del mezzo televisivo. Se il vero e proprio inizio del connubio tra politica e televisione in Francia è da collocare nel 1958, anno del ritorno al potere del generale de Gaulle, nondimeno dalla metà degli anni Cinquanta si determinò una svolta importante. L’emergere di nuovi leader decisi ad instaurare un contatto diretto con l’opinione pubblica avrebbe consentito di abbassare progressivamente lo schermo che, nel sistema politico francese, aveva tradizionalmente separato i governanti dalle masse, trovando prima nella radio e poi nella televisione una nuova forma di spazio pubblico. L’articolo, concentrando l’attenzione sulle figure politiche di Pierre Mendès France e Guy Mollet,i mette in luce come le loro esperienze di governo costituirono una sorta di anticipazione della personalizzazione assoluta del potere che avrebbe trovato pieno compimento con il legame diretto che la V Repubblica instaurò tra il leader dell’esecutivo e la nazione sia sul versante comunicativo attraverso la televisione, sia su quello istituzionale attraverso l’introduzione del referendum e dell’elezione a suffragio universale diretto del presidente della Repubblica.
Riccardo Brizzi (2008). Alle origini della «telecrazia». L’evoluzione della comunicazione politica in Francia durante la Quarta Repubblica. COMUNICAZIONE POLITICA, 1/2008, 11-28.
Alle origini della «telecrazia». L’evoluzione della comunicazione politica in Francia durante la Quarta Repubblica
BRIZZI, RICCARDO
2008
Abstract
Il saggio ricostruisce gli sviluppi della comunicazione politica determinatisi in Francia nella fase finale della Quarta Repubblica, rivolgendo un’attenzione particolare alla progressiva acquisizione di legittimità da parte del mezzo televisivo. Se il vero e proprio inizio del connubio tra politica e televisione in Francia è da collocare nel 1958, anno del ritorno al potere del generale de Gaulle, nondimeno dalla metà degli anni Cinquanta si determinò una svolta importante. L’emergere di nuovi leader decisi ad instaurare un contatto diretto con l’opinione pubblica avrebbe consentito di abbassare progressivamente lo schermo che, nel sistema politico francese, aveva tradizionalmente separato i governanti dalle masse, trovando prima nella radio e poi nella televisione una nuova forma di spazio pubblico. L’articolo, concentrando l’attenzione sulle figure politiche di Pierre Mendès France e Guy Mollet,i mette in luce come le loro esperienze di governo costituirono una sorta di anticipazione della personalizzazione assoluta del potere che avrebbe trovato pieno compimento con il legame diretto che la V Repubblica instaurò tra il leader dell’esecutivo e la nazione sia sul versante comunicativo attraverso la televisione, sia su quello istituzionale attraverso l’introduzione del referendum e dell’elezione a suffragio universale diretto del presidente della Repubblica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.