A partire dalle grandi interpretazioni degli anni Trenta di Löwith e Heidegger, Nietzsche divenne il filosofo del nichilismo che aveva risposto alla morte di Dio con le dottrine metafisiche della «volontà di potenza» e dell’«eterno ritorno dell’uguale». Nel frattempo, lo stesso Nietzsche ci ha insegnato a non fissare più la sua opera su dottrine assolute, definitive; abbiamo anche imparato, però, che un’epoca può costringere ad operare siffatte «fissazioni». Le interpretazioni della filosofia nietzscheana fornite da Heidegger e Löwith scaturirono dalla «condizione necessaria e precaria» di un nichilismo “sentito”, “esperito”. Oggi, si può interpretare il pensiero di Nietzsche nei termini di una filosofia critica dell’orientamento.
S. Marino (2006). “Non solo ammettere, ma anche amare una buona dose di caso e di assurdità“: Löwith e Heidegger interpreti di Nietzsche. Bologna : Pendragon.
“Non solo ammettere, ma anche amare una buona dose di caso e di assurdità“: Löwith e Heidegger interpreti di Nietzsche
MARINO, STEFANO
2006
Abstract
A partire dalle grandi interpretazioni degli anni Trenta di Löwith e Heidegger, Nietzsche divenne il filosofo del nichilismo che aveva risposto alla morte di Dio con le dottrine metafisiche della «volontà di potenza» e dell’«eterno ritorno dell’uguale». Nel frattempo, lo stesso Nietzsche ci ha insegnato a non fissare più la sua opera su dottrine assolute, definitive; abbiamo anche imparato, però, che un’epoca può costringere ad operare siffatte «fissazioni». Le interpretazioni della filosofia nietzscheana fornite da Heidegger e Löwith scaturirono dalla «condizione necessaria e precaria» di un nichilismo “sentito”, “esperito”. Oggi, si può interpretare il pensiero di Nietzsche nei termini di una filosofia critica dell’orientamento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.