Da Socrate in poi, la vita e la morte dei filosofi è stata spesso convocata a rendere conto delle complesse reattività tra la necessità e l’universalità della riflessione filosofica, da un lato, e, dall’altro, la possibilità e la contingenza degli eventi biografici. Come scansioni di una sorta di storia della filosofia per figure, in cui è possibile fare agire, in qualche modo, la biografia sulla teoria, analizzandone le continuità tematiche e le congruità possibili o sottolineandone le dissimmetrie ideali e gli scarti eventuali. Così, la storia inizia con la “vita filosofica” di un filosofo “invisibile”, Descartes, volontariamente à l’écart in luoghi solitari e tutti privati per poter realizzare in pace e in tranquillità il progetto di un rinnovamento radicale della filosofia e di tutta l’enciclopedia moderna delle conoscenze - il filosofo architetto, secondo un’analogia che Descartes fa propria e difende -, e si conclude rovesciando la prospettiva della vita solitaria e ritirata nell’evidenza tumultuosa dell’azione filosofica del filosofo “nell’arena”, il Philosophe del secolo dei Lumi, figura complessa e talora contraddittoria, sospesa tra antiche e venerabili tradizioni di cultura e nuovo impegno militante in difesa della ragione: il militaire-philosophe, secondo un’analogia che Diderot difende e incarna; “l’amante dell’umanità”, secondo la definizione che Voltaire propone e il personaggio che interpreta.

Il filosofo “invisibile” e il filosofo “in evidenza, come un atleta nell’arena”. Figure di filosofi da Descartes a Diderot

SPALLANZANI, MARIAFRANCA
2012

Abstract

Da Socrate in poi, la vita e la morte dei filosofi è stata spesso convocata a rendere conto delle complesse reattività tra la necessità e l’universalità della riflessione filosofica, da un lato, e, dall’altro, la possibilità e la contingenza degli eventi biografici. Come scansioni di una sorta di storia della filosofia per figure, in cui è possibile fare agire, in qualche modo, la biografia sulla teoria, analizzandone le continuità tematiche e le congruità possibili o sottolineandone le dissimmetrie ideali e gli scarti eventuali. Così, la storia inizia con la “vita filosofica” di un filosofo “invisibile”, Descartes, volontariamente à l’écart in luoghi solitari e tutti privati per poter realizzare in pace e in tranquillità il progetto di un rinnovamento radicale della filosofia e di tutta l’enciclopedia moderna delle conoscenze - il filosofo architetto, secondo un’analogia che Descartes fa propria e difende -, e si conclude rovesciando la prospettiva della vita solitaria e ritirata nell’evidenza tumultuosa dell’azione filosofica del filosofo “nell’arena”, il Philosophe del secolo dei Lumi, figura complessa e talora contraddittoria, sospesa tra antiche e venerabili tradizioni di cultura e nuovo impegno militante in difesa della ragione: il militaire-philosophe, secondo un’analogia che Diderot difende e incarna; “l’amante dell’umanità”, secondo la definizione che Voltaire propone e il personaggio che interpreta.
2012
Storie di invisibili, marginali ed esclusi, Introduzione di P. Prodi
81
96
M. SPALLANZANI
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