Natura giuridica della garanzia per vizi nell'appalto e nella vendita e onere della prova in materia di inadempimento contrattuale

L’articolo censisce il tema della qualificazione giuridica delle garanzie nell’appalto e nella vendita, circoscrivendo il concetto di garanzia in confronto a quello di inadempimento e verificando se siano suscettibili di essere percorse le opzioni interpretative che indicano nell’inadempimento contrattuale la categoria di appartenenza dei vizi e delle difformità, o che comunque suggeriscono di applicare la relativa disciplina. In tale contesto lo studio affronta la problematica della definizione di oggetto del contratto, nell’ambito della quale l’attribuzione in proprietà è stata individuata in dottrina come prestazione contrattuale oggetto della vendita, in virtù della distinzione fra oggetto in senso generico (il bene su cui il contratto produce effetto) ed in senso specifico (il bene per come dedotto in prestazione). Il parallelo approfondimento di tali temi consente di formulare una peculiare ipotesi ricostruttiva quanto alla natura delle indagate garanzie: in particolare la garanzia per vizi nella vendita potrebbe considerarsi generata dalla mancata corretta realizzazione dell’attribuzione in proprietà, così costituendo un’alterazione dell’oggetto del contratto in senso specifico. L’articolo passa poi ad esaminare le conseguenze, fra l’altro sul piano della ripartizione dell’onere probatorio, che dovrebbero farsi discendere dalle diverse possibili soluzioni al problema della qualificazione di tali garanzie, rilevando non trascurabili disarmonie e contraddizioni negli attuali orientamenti giurisprudenziali rispetto agli orientamenti ormai consolidati della medesima giurisprudenza quanto alla ripartizione degli incombenti probatori in materia di inadempimento o adempimento inesatto della prestazione.