Una riflessione sulla presenza nella poesia della "Gerusalemme" del 'susurrus', di quellla sorta di 'mormorio' che accompagna i momenti 'magici' della poesia tassiana, tra riti evocatori, gesti simbolici e propiziatori. Il fascino delle parole inserite nella 'suggestione dei «mormoranti carmi», l'azione misteriosa di un linguaggio [...] che sembra scaturire dalle voragini dentro e fuori dell'uomo'.
Fabio Giunta (2005). Il "susurrus magicus" nella "Gerusalemme Liberata". INTERSEZIONI, 3, 527-540 [10.1404/20649].
Il "susurrus magicus" nella "Gerusalemme Liberata"
GIUNTA, FABIO
2005
Abstract
Una riflessione sulla presenza nella poesia della "Gerusalemme" del 'susurrus', di quellla sorta di 'mormorio' che accompagna i momenti 'magici' della poesia tassiana, tra riti evocatori, gesti simbolici e propiziatori. Il fascino delle parole inserite nella 'suggestione dei «mormoranti carmi», l'azione misteriosa di un linguaggio [...] che sembra scaturire dalle voragini dentro e fuori dell'uomo'.File in questo prodotto:
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