Il saggio propone un’attenta ricostruzione sia in termini biografici che in termini critici della relazione che ha legato negli anni Edoardo Sanguineti a Bologna – e segnatamente all’Università del capoluogo emiliano – e ad un tempo si offre come esemplificazione esplicativa della sua poetica narrativa di montaggio affidata alla misura della “Postkarte”. Muovendo dall’analisi dei rapporti teatralmente stranianti che Sanguineti è solito intrecciare con i luoghi da lui attraversati nel quadro di un evidente depotenziamento di marca brechtiana e neoavanguardistica della sua identità autoriale, il rapporto di Sanguineti con Bologna è indagato e ricomposto a partire dal dialogo che il poeta intreccia a cavallo tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta con Luciano Anceschi. La storia felsinea (o per meglio dire le storie felsinee) di Sanguineti – punteggiate da una fitta serie di premi e pubblici riconoscimenti attribuiti allo scrittore – sono poi ripercorse attraverso una raccolta di “cartoline”, per l’appunto, dedicate ai commerci intellettuali sviluppati dallo stesso Sanguineti all’ombra di San Petronio con sempre nuove generazioni di critici – a cominciare da Angelo Guglielmi, Renato Barilli e Fausto Curi, per poi passare a Niva Lorenzini (figura chiave per comprendere la qualità e la natura della stretta relazione intrecciata da Sanguineti con Bologna) e giungere infine alle ultime leve di studiosi: in primis Federico Condello e con lui Elisabetta Baccarani, Stefano Colangelo e Luigi Weber. All’interno del variegato paesaggio storico-critico tratteggiato in queste pagine, tappe nodali dell’assidua frequentazione sanguinetiana di Bologna sul filo della spiccatissima “vocazione teatrale” del poeta/Dramaturg risultano essere: la presentazione in Piazza Maggiore dell’«Orlando furioso» di Luca Ronconi, su drammaturgia dello stesso Sanguineti (luglio 1969), il debutto della prima messa in scena integrale in lingua italiana di «Storie naturali» (6 ottobre 2005) e la presentazione nella grande “piazza coperta” di Sala Borsa, tra il 12 e il 16 dicembre 2005, di «Ritratto del Novecento», caleidoscopico collage critico in forma di performance montato da Sanguineti per raccontare il “suo” XX secolo.

C. Longhi (2012). Storie felsinee: Postkarten da Bologna. Firenze : Franco Cesati Editore.

Storie felsinee: Postkarten da Bologna

LONGHI, CLAUDIO
2012

Abstract

Il saggio propone un’attenta ricostruzione sia in termini biografici che in termini critici della relazione che ha legato negli anni Edoardo Sanguineti a Bologna – e segnatamente all’Università del capoluogo emiliano – e ad un tempo si offre come esemplificazione esplicativa della sua poetica narrativa di montaggio affidata alla misura della “Postkarte”. Muovendo dall’analisi dei rapporti teatralmente stranianti che Sanguineti è solito intrecciare con i luoghi da lui attraversati nel quadro di un evidente depotenziamento di marca brechtiana e neoavanguardistica della sua identità autoriale, il rapporto di Sanguineti con Bologna è indagato e ricomposto a partire dal dialogo che il poeta intreccia a cavallo tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta con Luciano Anceschi. La storia felsinea (o per meglio dire le storie felsinee) di Sanguineti – punteggiate da una fitta serie di premi e pubblici riconoscimenti attribuiti allo scrittore – sono poi ripercorse attraverso una raccolta di “cartoline”, per l’appunto, dedicate ai commerci intellettuali sviluppati dallo stesso Sanguineti all’ombra di San Petronio con sempre nuove generazioni di critici – a cominciare da Angelo Guglielmi, Renato Barilli e Fausto Curi, per poi passare a Niva Lorenzini (figura chiave per comprendere la qualità e la natura della stretta relazione intrecciata da Sanguineti con Bologna) e giungere infine alle ultime leve di studiosi: in primis Federico Condello e con lui Elisabetta Baccarani, Stefano Colangelo e Luigi Weber. All’interno del variegato paesaggio storico-critico tratteggiato in queste pagine, tappe nodali dell’assidua frequentazione sanguinetiana di Bologna sul filo della spiccatissima “vocazione teatrale” del poeta/Dramaturg risultano essere: la presentazione in Piazza Maggiore dell’«Orlando furioso» di Luca Ronconi, su drammaturgia dello stesso Sanguineti (luglio 1969), il debutto della prima messa in scena integrale in lingua italiana di «Storie naturali» (6 ottobre 2005) e la presentazione nella grande “piazza coperta” di Sala Borsa, tra il 12 e il 16 dicembre 2005, di «Ritratto del Novecento», caleidoscopico collage critico in forma di performance montato da Sanguineti per raccontare il “suo” XX secolo.
2012
Per Edoardo Sanguineti: lavori in corso. Atti del Convegno Internazionale di Studi. Genova, 12-14 maggio 2011
49
65
C. Longhi (2012). Storie felsinee: Postkarten da Bologna. Firenze : Franco Cesati Editore.
C. Longhi
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