Caffè e camomilla, insieme al tè, rappresentano alcune delle bevande più comuni e consumate in tutto il mondo. Aldilà delle loro proprietà dissetanti, molte altre attività benefiche per la salute dell’uomo sono ad esse riconosciute, non solo dalla tradizione popolare ma recentemente anche dalla comunità scientifica. Infatti, alcuni studi sono a favore degli effetti benefici del caffè e del suo principale composto attivo, la caffeina, poiché possono concorrere all’azione preventiva di alcune importanti patologie (diabete di tipo 2, morbo di Alzheimer e morbo di Parkinson). Altre sostanze presenti nel caffè, oltre la caffeina, come il cafestolo ed il kahweolo sarebbero responsabili di effetti epatoprotettivi, antiossidanti e chemiopreventivi, anche se il meccanismo preciso così come il coinvolgimento di queste molecole nell’azione benefica sono ancora tutti da chiarire. Il contenuto di tali sostanze nel caffè varia in base ai metodi di preparazione e in base alla qualità della materia prima. Per quanto riguarda la camomilla (Matricaria recutita) la proprietà più nota da sempre è quella calmante; considerare la camomilla solo un sedativo naturale è però riduttivo in quanto studi recenti hanno dimostrato numerose proprietà benefiche sull'organismo. Grazie al camazulene (sostanza da cui derivano l'odore caratteristico e il sapore amarognolo) e al bisabololo, la camomilla ha azione antinfiammatoria, mentre le apigenine sono responsabili dell'attività antispasmodica. Oltre ad alleviare i disturbi gastrointestinali, i capolini hanno azione sedativa sul sistema nervoso centrale, cicatrizzante, antimicotica e antimicrobica. Inoltre i ricercatori ritengono che la camomilla possa agire anche come antiossidante, ma gli studi clinici sull’uomo sono ancora scarsi. Per questo motivo nel Laboratorio di Analisi Farmaco-Tossicologica si sta valutando in vitro il potere antiossidante di vari estratti acquosi di caffè e camomilla. I test che verranno utilizzati per misurare il potere antiossidante sono diversi e individuati sulla base del meccanismo della reazioni coinvolte: - test ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity) basato sul trasferimento di un atomo di idrogeno; - test TEAC (Trolox Equivalence Antioxidant Capacity) basato sia sul trasferimento di un singolo elettrone sia di un atomo di idrogeno; - test della reazione oscillante di Briggs-Rauscher (metodo BR), basato sugli effetti inibitori del regime oscillatorio provocati dall’aggiunta di antiossidanti sottrattori di radicali liberi per trasferimento di un atomo di idrogeno. Per ciascuna metodica i risultati ottenuti del potere antiossidante saranno confrontati e valutati anche in base al tipo di estrazione effettuata e al tipo di cultivar utilizzato sia per il caffè che per la camomilla.
Maria Addolorata Saracino, Emanuele Morganti, Rinaldo Cervellati, Emanuela Greco, Maria Augusta Raggi (2012). Caffè e camomilla: "solo" bevande? Valutazione e confronto del loro potere antiossidante. Milano : SINut - Società Italiana di Nutraceutica.
Caffè e camomilla: "solo" bevande? Valutazione e confronto del loro potere antiossidante
SARACINO, MARIA ADDOLORATA;MORGANTI, EMANUELE;CERVELLATI, RINALDO;GRECO, EMANUELA;RAGGI, MARIA AUGUSTA
2012
Abstract
Caffè e camomilla, insieme al tè, rappresentano alcune delle bevande più comuni e consumate in tutto il mondo. Aldilà delle loro proprietà dissetanti, molte altre attività benefiche per la salute dell’uomo sono ad esse riconosciute, non solo dalla tradizione popolare ma recentemente anche dalla comunità scientifica. Infatti, alcuni studi sono a favore degli effetti benefici del caffè e del suo principale composto attivo, la caffeina, poiché possono concorrere all’azione preventiva di alcune importanti patologie (diabete di tipo 2, morbo di Alzheimer e morbo di Parkinson). Altre sostanze presenti nel caffè, oltre la caffeina, come il cafestolo ed il kahweolo sarebbero responsabili di effetti epatoprotettivi, antiossidanti e chemiopreventivi, anche se il meccanismo preciso così come il coinvolgimento di queste molecole nell’azione benefica sono ancora tutti da chiarire. Il contenuto di tali sostanze nel caffè varia in base ai metodi di preparazione e in base alla qualità della materia prima. Per quanto riguarda la camomilla (Matricaria recutita) la proprietà più nota da sempre è quella calmante; considerare la camomilla solo un sedativo naturale è però riduttivo in quanto studi recenti hanno dimostrato numerose proprietà benefiche sull'organismo. Grazie al camazulene (sostanza da cui derivano l'odore caratteristico e il sapore amarognolo) e al bisabololo, la camomilla ha azione antinfiammatoria, mentre le apigenine sono responsabili dell'attività antispasmodica. Oltre ad alleviare i disturbi gastrointestinali, i capolini hanno azione sedativa sul sistema nervoso centrale, cicatrizzante, antimicotica e antimicrobica. Inoltre i ricercatori ritengono che la camomilla possa agire anche come antiossidante, ma gli studi clinici sull’uomo sono ancora scarsi. Per questo motivo nel Laboratorio di Analisi Farmaco-Tossicologica si sta valutando in vitro il potere antiossidante di vari estratti acquosi di caffè e camomilla. I test che verranno utilizzati per misurare il potere antiossidante sono diversi e individuati sulla base del meccanismo della reazioni coinvolte: - test ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity) basato sul trasferimento di un atomo di idrogeno; - test TEAC (Trolox Equivalence Antioxidant Capacity) basato sia sul trasferimento di un singolo elettrone sia di un atomo di idrogeno; - test della reazione oscillante di Briggs-Rauscher (metodo BR), basato sugli effetti inibitori del regime oscillatorio provocati dall’aggiunta di antiossidanti sottrattori di radicali liberi per trasferimento di un atomo di idrogeno. Per ciascuna metodica i risultati ottenuti del potere antiossidante saranno confrontati e valutati anche in base al tipo di estrazione effettuata e al tipo di cultivar utilizzato sia per il caffè che per la camomilla.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.