Benché la “Terra Santa” dei cristiani nasca solo col IV secolo, nel quadro della politica religiosa di Costantino, non è fuori luogo interrogarsi sul rapporto che Origene ha istituito con la terra dell’Antico e del Nuovo Testamento, scenario della vita di Gesù e della Chiesa primitiva. Vi è ovviamente, in primo luogo, un interesse di carattere biografico, dal momento che l’Alessandrino ha trascorso a Cesarea di Palestina gli ultimi due decenni della sua vita, i più fecondi dal punto di vista letterario e anche quelli più intensi per l’impegno ecclesiale, illustrato dalla sua predicazione anche a Gerusalemme. In secondo luogo, occorre considerare come la riflessione sulla “Terra Santa” alla luce delle Scritture rivestisse particolare urgenza e interesse non solo nel contesto del giudaismo palestinese contemporaneo e più in generale del rapporto fra ebraismo e cristianesimo, ma anche rispetto alla polemica condotta dall’Alessandrino contro il montanismo e la sua visuale escatologica. Se l’esito di tale riflessione si conforma all’ermeneutica spirituale a lui consueta, proprio l’interesse per la storia e la geografia bibliche porta Origene a farsi viaggiatore e in tal modo anche testimone, fra i primi, di una conoscenza ravvicinata della Terra Santa, che prelude, sia pure indirettamente all’avvio dei pellegrinaggi veri e propri.
Lorenzo Perrone (2013). Origene e la ‘Terra Santa’. Brescia : Editrice Morcelliana.
Origene e la ‘Terra Santa’
PERRONE, LORENZO
2013
Abstract
Benché la “Terra Santa” dei cristiani nasca solo col IV secolo, nel quadro della politica religiosa di Costantino, non è fuori luogo interrogarsi sul rapporto che Origene ha istituito con la terra dell’Antico e del Nuovo Testamento, scenario della vita di Gesù e della Chiesa primitiva. Vi è ovviamente, in primo luogo, un interesse di carattere biografico, dal momento che l’Alessandrino ha trascorso a Cesarea di Palestina gli ultimi due decenni della sua vita, i più fecondi dal punto di vista letterario e anche quelli più intensi per l’impegno ecclesiale, illustrato dalla sua predicazione anche a Gerusalemme. In secondo luogo, occorre considerare come la riflessione sulla “Terra Santa” alla luce delle Scritture rivestisse particolare urgenza e interesse non solo nel contesto del giudaismo palestinese contemporaneo e più in generale del rapporto fra ebraismo e cristianesimo, ma anche rispetto alla polemica condotta dall’Alessandrino contro il montanismo e la sua visuale escatologica. Se l’esito di tale riflessione si conforma all’ermeneutica spirituale a lui consueta, proprio l’interesse per la storia e la geografia bibliche porta Origene a farsi viaggiatore e in tal modo anche testimone, fra i primi, di una conoscenza ravvicinata della Terra Santa, che prelude, sia pure indirettamente all’avvio dei pellegrinaggi veri e propri.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.