A seguito del Consiglio europeo dell'8 e 9 dicembre l’obiettivo dell’integrazione differenziata mediante la creazione di una Unione di bilancio è stato posto esplicitamente, in conseguenza del rifiuto del Regno Unito a consentire modifiche ai Trattati vigenti che permettano agli altri Stati membri, in particolare a quelli dell'Eurozona, una più efficace difesa della moneta unica. A tal fine le basi giuridiche esistenti, e in particolare l’articolo 126 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue) comma 14, (su cui ha richiamato recentemente l’attenzione il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy) o la clausola di flessibilità dell’articolo 352 Tfue sono state ritenute non sufficienti. Per comprendere la particolarità della situazione presente, occorre chiarire le diverse opzioni di integrazione differenziata, gli strumenti giuridici utilizzabili e le conseguenze del loro utilizzo.
Integrazione differenziata - Quattro opzioni per il futuro dell'Unione
ROSSI, LUCIA SERENA
2011
Abstract
A seguito del Consiglio europeo dell'8 e 9 dicembre l’obiettivo dell’integrazione differenziata mediante la creazione di una Unione di bilancio è stato posto esplicitamente, in conseguenza del rifiuto del Regno Unito a consentire modifiche ai Trattati vigenti che permettano agli altri Stati membri, in particolare a quelli dell'Eurozona, una più efficace difesa della moneta unica. A tal fine le basi giuridiche esistenti, e in particolare l’articolo 126 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue) comma 14, (su cui ha richiamato recentemente l’attenzione il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy) o la clausola di flessibilità dell’articolo 352 Tfue sono state ritenute non sufficienti. Per comprendere la particolarità della situazione presente, occorre chiarire le diverse opzioni di integrazione differenziata, gli strumenti giuridici utilizzabili e le conseguenze del loro utilizzo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.