Nella "Parodia della Lex Salica" (testo latino molto volgareggiante dell'VIII sec., proveniente dalla Francia) si proibisce scherzosamente di versare nella coppa "ne gutta". Da un raffronto con una proibizione analoga nella "Cenerentola" di Rossini, si ricava che la Parodia non proibisce di versare "nemmeno una goccia di vino" (come si è inteso finora) bensì "nemmeno una goccia d'acqua nel vino". Dietro la parte semivolgare del testo potrebbe celarsi una canzone di bevitori. L'abitudine di bere il vino annacquato, diffusa e raccomandata nel mondo antico allo scopo di non ubriacarsi e perdere il controllo, si scontra nel Medioevo con l'usanza barbarica di assumere la bevanda inebriante (birra, idromele, vino) allo stato puro: la differenza si nota in particolare nella pratica del simposio, momento fondamentale di riunione delle classi dominanti. Attraverso una serie di testi si documenta come le due pratiche abbiano convissuto per secoli, finché l'uso di bere vino puro (per tacere di altre bevande fortemente alcoliche) ha avuto il sopravvento nelle classi dominanti e poi in tutti gli strati delle popolazioni europee. A un Mediterraneo sostanzialmente moderato sembra contrapporsi un Nord incline al consumo smodato di bevande alcoliche. La Francia costituisce anche in questo ambito una cerniera fra Nord e Sud, fra mondo barbarico e civiltà mediterranea; ma alla fine l'egemonia del Nord sembra essersi affermata sul piano del costume come su quelli dell'economia e della politica.

La "Parodia della Lex Salica". Etica della dismisura e spirito della barbarie

FASSO', ANDREA
2012

Abstract

Nella "Parodia della Lex Salica" (testo latino molto volgareggiante dell'VIII sec., proveniente dalla Francia) si proibisce scherzosamente di versare nella coppa "ne gutta". Da un raffronto con una proibizione analoga nella "Cenerentola" di Rossini, si ricava che la Parodia non proibisce di versare "nemmeno una goccia di vino" (come si è inteso finora) bensì "nemmeno una goccia d'acqua nel vino". Dietro la parte semivolgare del testo potrebbe celarsi una canzone di bevitori. L'abitudine di bere il vino annacquato, diffusa e raccomandata nel mondo antico allo scopo di non ubriacarsi e perdere il controllo, si scontra nel Medioevo con l'usanza barbarica di assumere la bevanda inebriante (birra, idromele, vino) allo stato puro: la differenza si nota in particolare nella pratica del simposio, momento fondamentale di riunione delle classi dominanti. Attraverso una serie di testi si documenta come le due pratiche abbiano convissuto per secoli, finché l'uso di bere vino puro (per tacere di altre bevande fortemente alcoliche) ha avuto il sopravvento nelle classi dominanti e poi in tutti gli strati delle popolazioni europee. A un Mediterraneo sostanzialmente moderato sembra contrapporsi un Nord incline al consumo smodato di bevande alcoliche. La Francia costituisce anche in questo ambito una cerniera fra Nord e Sud, fra mondo barbarico e civiltà mediterranea; ma alla fine l'egemonia del Nord sembra essersi affermata sul piano del costume come su quelli dell'economia e della politica.
2012
Fassò A.
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