Nel contesto della “scrittura come resistenza”, per utilizzare la felice espressione di Mario Caramitti (2010), è rilevante affrontare la questione del recupero della tradizione letteraria anticorussa, inscindibilmente legata all’elemento religioso, nonché la ripresa di numerosi motivi legati al mondo naturale, in opposizione alla “grande narrazione” sovietica. A questo scopo appare indubbiamente esemplare l’esperienza sokoloviana, che viene qui analizzata nei suoi sviluppi più recenti (cfr. "Triptich", 2011), pur tenendo conto dei capolavori degli anni Settanta‐Ottanta.
Irina Marchesini (2012). Per un recupero della "izjaščnaja slovesnost’": osservazioni sul linguaggio "proetico" di Saša Sokolov. SLAVICA TERGESTINA, 14, 38-77.
Per un recupero della "izjaščnaja slovesnost’": osservazioni sul linguaggio "proetico" di Saša Sokolov
MARCHESINI, IRINA
2012
Abstract
Nel contesto della “scrittura come resistenza”, per utilizzare la felice espressione di Mario Caramitti (2010), è rilevante affrontare la questione del recupero della tradizione letteraria anticorussa, inscindibilmente legata all’elemento religioso, nonché la ripresa di numerosi motivi legati al mondo naturale, in opposizione alla “grande narrazione” sovietica. A questo scopo appare indubbiamente esemplare l’esperienza sokoloviana, che viene qui analizzata nei suoi sviluppi più recenti (cfr. "Triptich", 2011), pur tenendo conto dei capolavori degli anni Settanta‐Ottanta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.